Ascoli Piceno, nella mattinata del 2 aprile è stato firmato, nella sala De Carolis e Ferri dell’Arengo, il protocollo antiviolenza femminile.
Lo scopo è quello di creare percorsi territoriali integrati di accoglienza, volti all’uscita da situazioni complicate, sempre più diffuse.
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Ascoli Piceno, i firmatari del protocollo
Tale obiettivo può essere raggiunto solo con l’opera sinergica di diversi organismi ed istituzioni che, sotto l’egida di indicazioni fornite dall’Onu, dall’Unione Europea, dal Governo, dalla Regione Marche, hanno aderito numerosi:
la Prefettura di Ascoli Piceno, il Tribunale di Ascoli Piceno, la Questura di Ascoli Piceno, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, l’ASUR Area Vasta 5, i Distretti Sanitari dell’ASUR Area Vasta 5, l’U.O. Cure Tutelari ASUR AV 5, la Regione Marche, l’Associazione On The Road Onlus, l’Ambito Territoriale Sociale n. 23, l’Ambito Territoriale Sociale n. 21, l’Ambito Territoriale Sociale n. 19, l’Ambito Territoriale Sociale n. 24, la Provincia di Ascoli Piceno, l’Ufficio Scolastico Regionale Ufficio IV (Ambito territoriale per le Province di Ascoli Piceno e Fermo), le Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL, la Confindustria Provincia Ascoli Piceno, la Consigliera di parità della Provincia di Ascoli Piceno, il Comune di San Benedetto del Tronto con la Cabina di Regia comunale di Contrasto della Violenza relazionale, La Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche, l’Ordine dei Medici Chirurghi e odontoiatri della provincia di Ascoli Piceno.
La Settimana della Famiglia
La sottoscrizione di questo importante documento è avvenuta all’interno del ciclo di eventi della Settimana della Famiglia, lodevole iniziativa della Regione su un tema complesso da trattare – dichiara il Vicesindaco di Ascoli Piceno Donatella Ferretti.
Concretamente, il processo integrato descritto nel protocollo operativo prevede due fasi: una di urgenza e una di post-emergenza, comunque strettamente collegate tra loro.
Il primo momento prevede l’accoglienza della vittima da parte di operatori qualificati, che le assicureranno aiuto ed accoglienza; successivamente, partirà un progetto di assistenza articolato, con lo scopo della totale uscita dalla situazione di violenza e il ritorno a una vita normale.
Gli obiettivi del protocollo
L’impellenza della ratifica del protocollo era evidenziata da alcuni dati, forniti da Paola Mazzotti: nel 2018, le donne marchigiane ad aver chiesto aiuto a centri antiviolenza regionali sono 534, tra cui 69 ad Ascoli. Inoltre, i figli minorenni coinvolti risultano essere 326.
“Gli obiettivi prefissati possono essere raggiunti solo con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, non precludendosi – ipotizza il Sindaco Castelli – la possibilità di agire sinergicamente, collaborando, in futuro, anche con le regioni limitrofe. L’impegno deve riguardare tutti i fronti, tanto quello politico quanto quello culturale, in una rete interistituzionale di soggetti cooperanti, creando una gestione territoriale integrata di progetti di accoglienza”.