Greta Thunberg è un’attivista svedese, che a soli 16 anni ha deciso di impegnarsi per combattere una lotta contro i cambiamenti climatici: uno dei problemi più urgenti, ma anche più sottovalutati, tra quelli che attanagliano l’epoca in cui viviamo. La ragazzina scandinava, che dimostra una certa maturità rispetto alla sua età, ha raggiunto la notorietà a livello mondiale nel 2018, quando ha iniziato a coordinare delle manifestazioni dimostrative in Svezia. Nel corso del suo intervento al vertice sui cambiamenti climatici “COP24”, l’attivista ha sfidato i potenti del mondo: “Non avete più scuse e il tempo sta per scadere”.
In pochi mesi, la sua creatività e la sua volontà di cambiare il mondo hanno dato vita al movimento “Fridays for future”, basato sulle manifestazioni organizzate dalla giovane nel suo Paese. Infatti, ogni venerdì (“friday” in inglese), la ragazzina si posiziona con un cartello davanti alla sede del Parlamento svedese, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle autorità del Paese sul cambiamento climatico in atto, ma anche per ricordare che il tempo a disposizione per invertire la rotta è molto ridotto. La giovane Greta ha invitato le autorità internazionali a darsi da fare per risolvere i problemi collegati al riscaldamento globale e all’effetto serra; lo slogan che ha lanciato è “Skolstrejk för klimatet” (“Sciopero della scuola per il clima”).
Qualche giorno fa, tre deputati socialisti norvegesi hanno deciso di candidare Greta al Premio Nobel per la Pace 2019, per l’importante battaglia da lei condotta. Una battaglia che molti giovani hanno deciso di condividere, perchè il peso degli effetti dei cambiamenti climatici, se non si prenderà qualche provvedimento nei prossimi anni, ricadrà soprattutto sulle nuove generazioni.
Chi è Greta Thunberg, giovane attivista per il clima
Greta Thunberg è nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003. E’ un’attivista svedese che lotta per sensibilizzare le autorità mondiali e l’opinione pubblica sugli effetti dei cambiamenti climatici. È nota per le sue manifestazioni tenute davanti al Parlamento a Stoccolma, capitale della Svezia, con lo slogan “Skolstrejk för klimatet” (“Sciopero della scuola per il clima”). Il 20 agosto 2018, la giovanissima Greta Thunberg, che frequentava il nono anno di una scuola di Stoccolma, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018.
Questo gesto dimostrativo è stato adottato di fronte alle eccezionali ondate di calore e agli incendi boschivi che hanno colpito il suo Paese durante la scorsa estate. Greta voleva che il Governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica, come previsto dagli accordi di Parigi sul cambiamento climatico (2015); per questo, è rimasta seduta davanti al Parlamento del suo Paese ogni giorno, durante l’orario scolastico.
In seguito alle elezioni, la giovane ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando il movimento studentesco internazionale “Fridays for Future”; in seguito ha partecipato alla manifestazione “Rise for Climate” davanti al Parlamento Europeo, a Bruxelles.
Il suo “sciopero del venerdì” ha attirato l’attenzione dei media in diverse Nazioni e sono state organizzate manifestazioni del genere anche in altri Paesi, tra cui i Paesi Bassi, l’Italia, la Germania, la Finlandia, la Danimarca e l’Australia.
Il 4 dicembre 2018, Greta ha parlato alla “COP24”, conferenza dell’Organizzazione Nazioni Unite (ONU) sui cambiamenti climatici che si è tenuto a Katowice, in Polonia. Questo ha dichiarato la giovane svedese durante il vertice: “Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subìto. Noi dobbiamo, anzitutto, prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile, per fermare le emissioni e cercare di salvare quello che possiamo”. Nei mesi successivi, è intervenuta in altre manifestazioni in diverse città europee.
Greta è affetta dalla sindrome di Asperger, un disturbo imparentato con l’autismo, che non porta ad avere ritardi nell’apprendimento o ritardi cognitivi, ma può portare a disturbi ossessivo-compulsivi. Inoltre, soffre di una sorta di “mutismo selettivo”, che la porta a parlare poco e solo con chi ritiene che sia davvero importante per la sua causa.
Tre deputati socialisti norvegesi hanno deciso di candidare Greta Thunberg al Premio Nobel per la Pace 2019, che sarà assegnato l’11 ottobre prossimo, mentre il riconoscimento sarà consegnato il 10 dicembre 2019 a Oslo, in Norvegia. Questa la motivazione fornita dal portavoce dei tre deputati norvegesi, l’onorevole Andrè Ovstegard: “Abbiamo indicato Greta, perché la minaccia del clima è probabilmente una delle cause principali di guerre e conflitti mondiali. Il movimento di massa che lei ha ispirato è un contributo molto importante per la pace”.
Si spera che le autorità mondiali ascoltino l’appello di Greta e degli altri giovani impegnati in questa battaglia ecologista, perchè è necessario salvaguardare la salute del Pianeta Terra.