Il motociclista ascolano Romano Fenati tornerà a gareggiare, alle ore 15, per il Gran Premio del Qatar a Losail, categoria Moto 3. Sulla griglia di partenza, si troverà in undicesima posizione, ma è considerato uno dei favoriti per la vittoria finale nel campionato di Moto3. Per lui sarà un ritorno in pista dopo sei mesi, in seguito alla squalifica comminata dalla Federazione Internazionale del Motociclismo, a causa del folle gesto commesso il 9 settembre 2018 nei confronti del collega Stefano Manzi nel corso del Gran Premio di San Marino a Misano. All’inizio, Fenati aveva meditato di ritirarsi, ma la sua scuderia, il “Team Snipers”, ha deciso di concedergli un’altra chance, seppure facendolo scendere di una categoria (passando dalla Moto2 alla Moto3).
Romano Fenati riparte dalla Moto3, oggi il Gran Premio del Qatar
Il motociclista Romano Fenati, che a gennaio ha compiuto 23 anni, ha esordito nel 2012 a soli 16 anni; complessivamente, ha disputato 109 gare, ne ha vinte 10, ha ottenuto 23 podi e 4 Pole Position. Alle ore 15 (ora italiana), tornerà a gareggiare nel Gran Premio del Qatar e partirà dall’undicesima posizione.
In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica”, Fenati ha dichiarato: “È ricominciato tutto a gennaio, quando ho passato la visita psico-attitudinale per riavere la licenza dalla Federazione Internazionale. Sorpresa: non sono pazzo, neanche un po’. Sembra che io abbia la stessa impulsività di tutti gli altri piloti.
I membri del ‘Team Snipers’, Giancarlo e Mirco Cecchini, con il manager Stefano Bedon, mi sono stati sempre vicino. Un paio di mesi dopo Misano, credo abbiano cominciato a pensarci su: ‘Riproviamoci’, si sono detti. Io no. Credevo fosse davvero finita. Troppo odio, nei miei confronti.
Ho sbagliato, ho chiesto scusa. Ho pagato. Le critiche ci stavano, ma non meritavo il linciaggio. Sui social, gli haters hanno scritto cose terribili. Sono stato malissimo. Mi hanno salvato mia madre Sabrina. Il nonno, la mia fidanzata. La fede: sono molto credente. E il resto della ‘famiglia’, appunto. Mi hanno tenuto stretto a un filo che non si è spezzato.
Spero di fare più punti possibile, per avvicinarmi al traguardo. La verità è che sono condannato a vincere: solo così la gente mi perdonerà, lo so. Punto al miglior risultato possibile e a crescere come pilota. Ma soprattutto, come uomo. Meritavo un’altra possibilità”.
In un’altra intervista, il motociclista ascolano ha affermato: “Mi sono meritato il ritorno, ma ho passato momenti molto difficili con sensazioni che non auguro a nessuno di provare. La mia famiglia, i miei amici, il mio team mi sono stati vicini. Poi è arrivata la ‘Octo Telematics’, title sponsor del GP di San Marino, proprio quello del fattaccio. Mi hanno voluto incontrare… pensavo volessero rimproverarmi per avergli rovinato il GP, infatti hanno esordito dicendomi ‘Adesso te la facciamo pagare!’. Invece ho conosciuto delle persone speciali, che hanno voluto scommettere su di me e supportarmi in questo rientro. Ora non mi resta che fare la mia parte: cercare di andare forte in pista, ottenere i migliori risultati possibili e comportarmi sempre correttamente“.