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Pd Ascoli Piceno, si è svolta venerdì l’assemblea provinciale che ha approvato all’unanimità la rotta al governo regionale: sì all’ospedale di primo livello in nome della sua “baricentricità”, ma anche riqualificazione e nuova vocazione dei due ospedali di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. E ancora: valorizzazione della mobilità attiva e pari dignità nella redistribuzione delle risorse con gli altri territori.

Ecco i punti salienti del Pd per tutelare le esigenze dei vari territori, dalla montagna alla costa.

Pd Ascoli Piceno, il punto sulla sanità

Il Partito Democratico della provincia ritiene non più rinviabile la riorganizzazione sanitaria nell’ascolano. 

“Siamo chiamati oggi a disegnare la sanità dell’avvenire, e non ci saranno appelli futuri – si afferma nel documento a firma di Alessandro Marini, portavoce della Segreteria provinciale del Pd Piceno – È, infatti, fondamentale attivare una strategia che porti al rafforzamento dei servizi territoriali partendo dall’assistenza domiciliare”.

E in merito alla questione ospedale unico del Piceno, il PD afferma che “è necessario ubicare la nuova struttura ospedaliera di Primo Livello nel luogo baricentrico scelto dalla conferenza dei sindaci del passato agosto, dando cosi parità di diritti a tutti i cittadini del Piceno”.

Nessuna chiusura dei due ospedali esistenti però, anzi “riteniamo che i due poli debbano mantenere la loro esistenza assumendo caratteristiche proprie dell’ospedale di base, con particolare riguardo per il reparto di Pronto Soccorso che dovrà trattare tutti i codici. Nei due plessi inoltre sarà necessario individuare servizi ambulatoriali e di lunga degenza”.

Che fine fanno gli ospedali di Ascoli e San Benedetto?

Assolveranno alle normali funzioni di un ospedale di base, con pronto soccorso, ambulatori e lunga degenza. “Insieme alle case della salute sarà così possibile avere una risposta qualificata sia nella prestazione che nella tempistica di intervento per ogni condizione di necessità, dall’urgenza al programmato, dalla prevenzione alla diagnostica, dal day-hospital alla lungo degenza, dalle cure intermedie alla riabilitazione, integrando il territorio su una visione avanzata sul servizio sanitario per gli acuti”.

Ma anche, secondo il Pd Ascoli Piceno, valorizzazione della mobilità attiva: “in un’ottica regionale è comprensibile che parte delle risorse del saldo positivo tra mobilità passiva ed attiva dell’AV5 siano destinate ad altre realtà, ma occorre, sostanzialmente, un riequilibrio finanziario tra i territori”.

Si pensa anche a un accordo di confine con l’Abruzzo da svilupparsi parallelamente al nuovo ospedale: “sarà così possibile progettare con la Regione confinante, la rete ospedaliera (non guardando solo a nord!) ed avere ulteriori professionalità e specialistiche”.

 

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