E’ stato uno dei personaggi più amati della fiction “Il Commissario Montalbano”, ma purtroppo il suo interprete è venuto a mancare e non sarà possibile vederlo nei futuri episodi della serie (che nel 2019 compie 20 anni). Stiamo parlando del Dottor Pasquano, interpretato dall’attore siciliano Marcello Perracchio, scomparso nel luglio 2017 all’età di 79 anni. Il burbero medico legale, oltre ad essere un tipo ironico e un attento osservatore della realtà sociale, era anche un amante dei dolciumi, in particolare dei cannoli siciliani: quasi in ogni puntata, il simpatico Pasquano si faceva recapitare, nel suo ufficio, un vassoio pieno di cannoli. Il medico era solito apostrofare il Commissario Montalbano con frasi come “Montalbano, ha finito di rompermi i cabbasisi?”, segno che voleva essere lasciato in pace per gustare le prelibatezze sicule, per proseguire le sue autopsie o per giocare a carte con i suoi amici.
Nelle ultime puntate, il Dottor Pasquano era ufficialmente “in ferie” e veniva solo evocato il suo nome. Nell’ultimo episodio “Un diario del ’43”, Marcello Perracchio e il suo personaggio sono stati degnamente omaggiati e ricordati. E’ stato messo in onda un “funerale cinematografico”, definito da Luca Zingaretti come “uno dei momenti più commoventi che siano stati girati nella fiction”, che è stato seguito da un’altra toccante scena.
Un pasticciere, interpretato, con un “cammeo” da Alberto Sironi (regista di “Montalbano”) ha bussato alla porta dell’ufficio del Commissario e ha portato un vassoio ricolmo di cannoli. Poi, i personaggi principali della serie (Comm.Montalbano-Luca Zingaretti, Isp.Mimì Augello-Cesare Bocci, Isp.Giuseppe Fazio-Peppino Mazzotta, Agente Agatino Catarella-Angelo Russo) hanno mangiato dei cannoli per onorare la memoria del Dottor Pasquano e del suo interprete, Marcello Perracchio.
Chi era Marcello Perracchio, il Dottor Pasquano de “Il Commissario Montalbano”
Marcello Perracchio era nato a Modica il 16 gennaio del 1938. La sua scuola “era il cinema del paese”, dove da piccolo trascorreva i pomeriggi a guardare film americani con Spencer Tracy e Paul Newman, per poi recitare le battute a casa o negli spettacoli in oratorio. Dopo il diploma di geometra, aprì una scuola guida a Ragusa ma continuò anche a recitare con la sua compagnia amatoriale, la “Piccola Accademia”.
La svolta nella sua carriera arrivò alla fine degli Anni ’70, quando fu notato, durante una rassegna teatrale, da Turi Ferro, colonna del “Teatro Stabile” di Catania, che l’anno dopo lo chiamò per recitare al “Teatro Piccolo” di Milano, per sostituire l’attore Umberto Spadaro, scomparso in scena in seguito a un malore.
“Per mio marito Marcello, accettare la proposta di Ferro significava allontanarsi da casa, dai figli e da un lavoro sicuro.” – ricorda la moglie Franca Gurreri in un’intervista a “La Repubblica” – Gli dissi che non volevo obbligarlo a lasciare la sua passione, perché altrimenti me lo avrebbe rinfacciato per tutta la vita. Quando si trovò davanti allo specchio del camerino al “Piccolo” di Milano, mi raccontò che gli vennero gli occhi lucidi e in testa mille paure: non sapeva se quel suo debutto sarebbe stato l’inizio o la fine della sua carriera”.
La sterzata che Perracchio dette alla sua vita, lo portò nel giro di pochi anni a essere un componente fisso del “Teatro Stabile” di Catania. Al cinema, l’attore ha lavorato con Luigi Zampa nel film Gente di rispetto e, tra gli altri, Pizza connection di Damiano Damiani, Il giudice ragazzino di Alessandro Di Robilant, La matassa di Ficarra e Picone, ma anche in serie serie televisive come La Piovra ed Eroi per caso. Il maggiore successo è arrivato, senza dubbio, con il personaggio del Dottor Pasquano. “Sul set si divertiva tanto – ha aggiunto la moglie – soprattutto quando poteva improvvisare, lasciandosi andare con Zingaretti in siparietti comici, che fortunatamente non venivano mai tagliati dal regista Sironi”.
“Vent’anni fa, – conclude la signora Gurreri – quando iniziarono le riprese della serie televisiva, il regista Alberto Sironi offrì a mio marito il ruolo del medico legale e gli disse: ‘Purtroppo i personaggi maggiori sono stati assegnati, ma conosco il tuo talento e questo piccolo personaggio ci sarà in ogni puntata’. Un personaggio che Marcello amava come un figlio, che gli aveva regalato la popolarità e, soprattutto, l’affetto del pubblico”.