Quota 100 Marche, arrivano le prime cifre ufficiali. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che trasforma in realtà il reddito di cittadinanza e la Quota 100. Nelle Marche saranno interessati dalla Quota 100 più di 6.000 persone secondo l’Inps, tra i dipendenti privati e pubblici. Lo dice il patronato Inas della Cisl.
Quota 100 Marche, come fare richiesta
Per potere richiedere la pensione anticipata con la formula della Quota 100, bisogna ovviamente verificare di possedere i necessari requisiti anagrafici e contributivi. Per capirci, la sola somma 100 non è sufficiente per sapere se si può concorrere all’uscita anticipata oppure no, ma occorre verificare anche le convenienze economiche, tenendo conto in particolare dell‘età di uscita che determina il coefficiente di calcolo.
Quest’ultimo è proprio il fattore che incide di più sull’importo dell’assegno di pensione.
Un altro fattore da considerare è la posizione del lavoratore nel momento in cui si fa richiesta, perché non tutti possono in realtà beneficiarne: ad esempio, sono escluse tutte le posizioni di contribuzione mista tra Inps e Casse Professionali.
Come chiarire i dubbi sulla Quota 100
“È fondamentale valutare tutti gli aspetti del proprio percorso lavorativo e previdenziale per effettuare la scelta migliore – chiarisce Fabrizio Valentini, Responsabile Regionale dell’Inas Cisl delle Marche -. In questi giorni sono moltissimi i cittadini che si stanno rivolgendo al patronato della Cisl per capire se possono andare in pensione con il nuovo meccanismo”.
“Siamo a disposizione di tutti coloro che vogliono saperne di più di Quota 100. Per tutte le persone che si rivolgono a noi confezioniamo uno studio personalizzato della posizione contributiva, per verificare la soluzione pensionistica più conveniente e per inoltrare la domanda di pensione”.
Quota 100 e coltivatori diretti
Secondo Coldiretti la Quota 100 non è molto appetibile per i coltivatori diretti. È quanto stima l’Epaca, il patronato legato a Coldiretti.
Sono oltre 12.000 le posizioni Inps dei coltivatori diretti nelle Marche con il 40% degli iscritti che ha già raggiunto i 67 anni, fissati dalla Riforma Fornero, ora abbassati a 62 dal Governo.
Non si tratta soltanto di voglia di continuare a lavorare, ma anche delle pensioni davvero basse. La media è di 513 euro mensili. L’imprenditore agricolo tende dunque a continuare a lavorare per necessità di aumentare il proprio reddito. Possibilità negata da Quota 100 che prevede solo lavori occasionali fino a 5.000 euro l’anno. Basti pensare che circa il 20% degli agricoltori iscritti all’Inps ha più di 80 anni.