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Sono passati ormai quasi tre mesi da quando Sergio Fabiani è presidente della Provincia di Ascoli Piceno e ricordiamo nitidamente le promesse fatte in campagna elettorale. Ma saranno state mantenute? Secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle Ascoli Piceno Manni e Tamburri la risposta è no.

Fare il punto, secondo i consiglieri, è doveroso. Per prima cosa ci si riferisce al fatto che Fabiani, in campagna elettorale ha premesso di essere titolare di numerosi incarichi presso alcuni dei più importanti enti pubblici, che però non avrebbe potuto mantenere con l’impegno assunto con la presidenza della Provincia di Ascoli Piceno, da lì la promessa che in breve tempo si sarebbe dimesso da alcuni degli incarichi che rivestiva.

Difatti è noto – sottolineano Tamburri e Manni – che il Presidente è il sindaco di Montegallo, un paese fortemente lesionato dal sisma,  nel quale il lavoro per la ricostruzione è davvero difficoltoso e assorbe un sacco di tempo. “Alcuni sindaci del cratere hanno smesso di esercitare la loro attività lavorativa per dedicarsi alla ricostruzione, come fa Fabiani a gestire tutta quella mole di lavoro e dedicarsi ad altro?”

5 Stelle Ascoli su crisi idrica e rifiuti

Oltretutto Fabiani presiede anche l’Ato per le acque, settore coinvolto nell’attuale crisi idrica che ha raggiunto livelli allarmanti. Peraltro – incalza il Movimento 5 Stelle – il Partito democratico, al quale il presidente Fabiani appartiene, non ha ancora saputo dare una risposta al fatto che la Regione Marche ha subito provveduto ad erogare i fondi per far fronte alla crisi idrica di Pesaro e non ha ancora posto rimedio a quella ampiamente documentata che ha colpito il nostro territorio. 

Sempre Fabiani è vicepresidente della Piceno CONSID, l’ente che si occupa dell’industrializzazione della provincia che però, a detta del M5S sembra essere nella stasi più totale vista l’impossibilità di arginare la crisi economica che attanaglia le imprese del territorio.

Da ultimo, la Provincia di Ascoli Piceno, con tutte le sue problematiche da gestire, quali la viabilità, le scuole e, soprattutto, i rifiuti. È nota a tutti la spaccatura che ha creato la decisione sulla riapertura del Relluce nelle fila del Partito Democratico, che ha portato, tra l’altro alle dimissioni del sindaco di Appignano.

“E quindi – si chiedono Manni e Tamburri – quando abbandonerà alcuni degli incarichi, come promesso? E sulla questione Relluce, non aveva parlato di fare squadra con i sindaci? Eppure la prima delle ordinanze ha disatteso le speranze proprio di uno dei sindaci del suo stesso partito”.

Il Movimento sulle comunali Ascoli

Questo l’attacco degli esponenti locali del partito pentastellato, che a breve presenteranno la lista che concorrerà alle prossime elezioni comunali

“È un progetto alternativo” – anticipa Manni – “Inteso come squadra di governo della città, che necessita di essere governata dalla sinergia di sindaco, assessori e consiglieri e da non un uomo unico al potere.

Questa è la convinzione che abbiamo maturato, anche alla luce dell’esperienza amministrativa di questi cinque anni, che in ogni caso, ci vede come il gruppo politico che ha presentato all’Arengo più progetti, interrogazioni e proposte”.    

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