Anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli interviene sulla bagarre tutta marchigiana in merito al Decreto Sicurezza e alla sua impugnazione da parte del Presidente delle Marche. Ceriscioli ha annunciato infatti di voler ricorrere alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza varato dal Governo.
È un suo diritto, dice Castelli, ammonendo tuttavia il governatore: “studi bene perché i concetti e i principi evocati hanno poco a che fare con le novità introdotte dal decreto sicurezza”. Il riferimento è ovviamente all’assistenza sanitaria per tutti i richiedenti asilo.
Ma vediamo di capirne di più sulla questione.
Decreto Sicurezza, la posizione di Guido Castelli
Il sindaco Castelli torna quindi sulla questione assistenza sanitaria in merito al Decreto Sicurezza di Matteo Salvini.
“L’art.13 infatti si limita a stabilire che il permesso di soggiorno per richiedente asilo non comporta automaticamente l’assegnazione della residenza. Si tratta di una regola di buonsenso che, tra l’altro, consente di evitare il caos che si era creato negli uffici anagrafe dei comuni italiani a seguito di una regola introdotta nel 2015 che imponeva un aggiornamento costante delle liste anagrafiche imposto dai continui spostamenti dei richiedenti asilo”.
L’art. 13 in sostanza, aggiunge il primo cittadino, non compromette le protezioni sociali, scolastiche e sanitarie riconosciute in favore dei richiedenti asilo ai quali sono comunque assicurate, nei presidi pubblici e privati accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali.
“Mi rifiuto di pensarlo ma ormai il Governatore ci abituato alle sorprese più amare e, tra queste, potrebbe esserci l’attivazione di un contenzioso tra regione e Stato rispetto ad una legge che finalmente va nel senso di governare l’immigrazione e non di subirla come fosse una condizione ineluttabile”.
Ceriscioli e il ricorso contro il Decreto Salvini
Ceriscioli aveva annunciato ieri 8 gennaio la volontà di ricorrere agli uffici competenti per verificare i requisiti per il ricorso alla Corte costituzionale sul decreto sicurezza.
Il governatore aveva anche annunciato che nelle Marche sarà garantita a tutti l’assistenza sanitaria. “La Regione Marche è consapevole di quanto sia sensibile per la comunità il tema della sicurezza ma noi non ci sottraiamo alla responsabilità che chi governa lo debba fare in coscienza”.
E sul Decreto Salvini: “non fa altro che aumentare una platea di invisibili, a danno degli italiani, che già esiste nelle nostre città e sono i diniegati o i minori”.