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Presentato stamattina il bilancio della Cna picena, che grazie al centro studi della cna marchigiana, ha ben chiari i dati da cui ripartire il prossimo anno.

È emerso, infatti, che le imprese del Piceno sono cresciute di un centinaio rispetto allo scorso anno, ma ora la preoccupazione sembra essere quella di farle rimanere in vita.

Servirebbero quindi degli strumenti adeguati per permettere alle nuove imprese di svilupparsi. 

Cna Picena, i numeri del 2018

Bene le imprese e l’occupazione nelle aree del cratere del terremoto, specie nel settore edilizio, ma per Cna bisogna comunque snellire le pratiche burocratiche per dar modo al lavoro di ripartire davvero.

Inoltre continua a persistere lo spauracchio dello spopolamento, con il pericolo che in alcuni comuni più passa il tempo più si rischia di non poter ricreare un’economia, dato che ci sono abitanti che si sono allontanati e che non hanno interesse a tornare a vivere nei loro paesi d’origine distrutti dal sisma. 

Non solo, buoni risultati si sono registrati anche nel settore manifatturiero che solo quest’anno, dopo anni in cui è stato pressoché inesistente è ripartito e sta dando segni positivi, grazie anche alla grande attività di promozione dei giovani artigiani del territorio. 

Cresce lentamente anche l’export del settore agro alimentare, con prodotti quali vino, olio, insaccati e formaggi, risultato di tutte quelle imprese che operano con il sistema “dal produttore al consumatore” che via via si stanno attrezzando per esportare all’estero il prodotto tipico tradizionale.

I dati di questo anno sono rassicuranti, ma serve molto lavoro per contrastare la disoccupazione, che continua comunque a crescere. 

Gli obiettivi 2019 di Cna

Dunque il prossimo anno si apre con molte sfide da affrontare.

“Sicuramente” afferma il vicepresidente Balloni “ci si dedicherà all’aspetto occupazionale, perché non ha senso parlare di nuove imprese se poi non portano occupazione sul territorio, e siamo convinti che sarà l’occupazione a riportare le persone sui territori abbandonati a causa del sisma”. 

Non solo, si dovrà garantire la possibilità che le imprese appena nate, insieme a tutte quelle già esistenti, possano contare su risorse maggiori da poter utilizzare per innovarsi e ingrandirsi con assunzioni sia di giovani che di personale specializzato e adeguatamente formato.

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