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Una seduta del consiglio comunale concisa quella di oggi, 4 dicembre, ma con una decisione importante: il Comune di Ascoli Piceno aderisce, infatti, all’unanimità all’Associazione Parco dei Calanchi e Monte Ascensione, delegando in rappresentanza dell’amministrazione il consigliere comunale Marco Cardinelli.

La decisione arriva con il sostegno di tutte le parti politiche presenti in consiglio comunale, ma il sindaco Castelli avverte: “Non si può essere per il Parco dei Calanchi e poi autorizzare altri soggetti a gestire lo smaltimento dei rifiuti”.

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Il Parco dei Calanchi, perché il Comune aderisce

La discussione in merito all’adesione del Comune di Ascoli al Parco dei Calanchi si è concentrata su due aspetti fondamentali: quello turistico e quello ambientale. Due lati che si intrecciano profondamente in una zona del nostro territorio di grande pregio naturalistico, ma anche al centro di problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti.

“Questo è un atto dovuto soprattutto verso le generazioni future”, ha spiegato il consigliere Giacomo Manni del Movimento 5 Stelle. “Il Parco dei Calanchi è un patrimonio dell’intero territorio, il Monte Ascensione non può non far parte della visione e della promozione della nostra città. Il discorso ambientale per noi, però, non consiste soltanto nel porre vincoli su un territorio, ma anche nel sanare e bonificare le eventuali criticità ambientali presenti”.

Sul tema è intervenuto anche il presidente del consiglio Marco Fioravanti: “lo trovo un passaggio di visione del comune di Ascoli che può guardare ai Calanchi come un tesoro di questa terra. Aderire al Parco significa anche prendere la leadership del rilancio turistico del territorio. Grazie ai comitati, oggi possiamo non solo proteggere questa zona, ma anche renderle vivibili e promuoverle per un nuovo turismo ambientale e naturalistico. Questo Parco può diventare il cuore dell’Appennino centrale”. 

Plauso anche del PD: “accogliamo favorevolmente l’adesione al Parco come Partito Democratico – ha detto Ameli -. Ora dovremo capire cosa si farà nei passi successivi. Per una nuova visione di ambiente e cultura paesaggistica e per rimettere al centro la tutela ambientale per la zona dei Calanchi e di tutto il territorio piceno”

E proprio in risposta alla minoranza è intervenuto il sindaco Castelli: “Bisogna essere molto trasparenti e per questo quando si parla di Parco dei Calanchi si devono evocare due aspetti che hanno poco a che fare con l’armonia che si respira ora in quest’aula: IPG e Geta.

La prima è una discarica che ha operato fino al 1992 i cui proprietari hanno espletato tutte gli obblighi previsti dalla legge. Per risolvere il problema chiamato IPG bisogna decidere una linea chiara e precisa, a meno che i fondi di Sviluppo e Coesione del Ministero non vengano assegnati a questo. La Geta è un’azienda che legittimamente svolge attività di gestione dei rifiuti industriali e negli ultimi anni anche dei rifiuti urbani sulla base di scelte politiche.

Anche qualora Relluce non dovesse essere giudicata appropriata, il problema rifiuti dovrà essere risolto senza contare sulla Geta”. 

Razionalizzate le società partecipate

Infine, il sindaco ha relazionato anche in merito alla doverosa razionalizzazione periodica delle partecipazioni detenute dall’Ente locale, così come previsto dalla legge Madia. 

“Abbiamo fatto una ricognizione delle partecipate e proceduto con la razionalizzazione di queste società. Abbiamo terminato l’alienazione del 10% della società di Piceno Gas e stiamo avviandoci alla dismissione del 10% di partecipazione della società SAT”.

 

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