La Casa di Gigi festeggia dieci anni e in occasione del suo anniversario l’Unitalsi Sottosezione di Ascoli Piceno e la Cooperativa Sociale Aquerò Città Progetti 2 hanno organizzato delle iniziative previste per il weekend.
Gli eventi riguarderanno la proiezione di un cortometraggio La Casa di Gigi 2008-2018, un convegno dal titolo “Abuso e maltrattamento sui minori. Risvolti psicologici, sanitari e giuridici”.
Sociale Ascoli, cos’è La Casa di Gigi
Si chiama la Casa di Gigi, la comunità d’accoglienza di minori che si trova a Ripaberdarda di Castignano e realizzata nel 2008. La sua storia dura da dieci anni quando una signora di nome Caterina e suo marito Gigi, hanno deciso di donare la loro casa all’Unitalsi per realizzare una struttura di accoglienza per i minori.
Oggi si tratta di una struttura, di una comunità educativa regolamentata dalle legge n. 20, per accogliere e supportare 8 bambini e ragazzi più 2 posti che sono sempre disponibili destinati ai casi di emergenza.
“Grazie a chi ci ha permesso di realizzare questo servizio. Inizialmente volevamo una struttura per disabili poi il dottor Ficcadenti ci ha quasi obbligato a realizzare questa struttura in quanto abbiamo visto che il bisogno era un altro. Grazie anche a una rete di servizi senza la quale non avremmo ricevuto aiuto” ha spiegato Anna Capriotti, la responsabile di Casa di Gigi
“Speriamo che sia il decennale di tanti anni. L‘Unitalsi è da tanto tempo che sostiene questa comunità che rappresenta una grande esigenza per il territorio. Abbiamo accolto 61 bambini, 12 mamme e 1 nonna. La casa è sempre piena e spesso per legge dobbiamo anche dire di no. Di fronte alle crisi familiari, che sono davvero tante, ognuna si riversa sui più piccoli. La nostra struttura è stata costruita sulla storie di questi bambini e ragazzi”, ha affermato Massimo Mazzoni, Presidente dell’Unitalsi, Sottosezione di Ascoli.
In questi 10 anni la Casa di Gigi ha accolto in modo temporaneo i minori provenienti da famiglie e realtà colpite da alcune problematiche. Storie fatte di profondo dolore e di grande paura; per questo la comunità si è fondata sull’amore e sul calore di una famiglia.
“Si tratta di un anniversario importante in quanto la Casa di Gigi rappresenta un presidio educativo e un’eccellenza. Ed è importante sopratutto in quest’epoca di crisi di istituzioni familiari e dove le famiglie spesso non sono in grado di dare strumenti per crescere in modo armonico. Per questo, è necessario fare degli interventi con cui i minori trovino dei “mattoni”per crescere. In Asur Area Vasta 5, stiamo seguendo 600 minori con problemi in famiglia, questo dato ci spinge a riflettere su questo tema”, ha spiegato Vincenzo Luciani.
Durante questi 10 anni la Casa di Gigi ha potuto contare sull’operato non solo di un personale qualificato ma anche di numerosi volontari e sul contributo di una rete di famiglie affidatarie chiamata Tabgha Insieme per accogliere che hanno supportato la Comunità nel non facile percorso d’inserimento dei minori .
La Casa di Gigi, aiuto anche per i maggiorenni
Supporto e accoglienza non solo nei confronti dei minori; anche i neo maggiorenni vengono seguiti nella loro crescita. Anche se una volta raggiunti i 18 anni devono, per legge, lasciare la struttura, vengono seguiti attraverso alcuni programmi elaborati di sgancio, al fine di raggiungere una graduale autonomia lavorativa oltre che abitativa.
“Il problema più grande dei neo maggiorenni è quello del vuoto che hanno dentro; per questo li aiutiamo e li continuiamo a seguire nella loro crescita. La Diocesi ci ha donato un appartamento dove i ragazzi vanno quando raggiungono la maggiore età e dove cercano di raggiungere la loro autonomia anche con molte difficoltà perché non si diventa maggiorenni in un giorno, avendo avuto un percorso difficile”, ha spiegato il Presidente Mazzoni.
“Se non si crea una rete tra le diverse associazioni non siamo efficienti. Di fronte alla crisi economica e di un mondo che cambia, ci confrontiamo con delle famiglie che fino a qualche anno prima stavano bene e che non pensavamo potessero avere dei problemi. Perciò dobbiamo creare un welfare di comunità. Complimenti alla Casa di Gigi non solo per quello che fa ma anche per essere un pezzo di rete su cui stiamo lavorando”, ha spiegato il Coordinatore Ambito Territoriale Sociale 22 Domenico Fanesi.
“Ho avuto un esperienza decennale nel Ministero e ho sentito e visto anche come insegnante, tante storie dovute all’assenza delle famiglie. Come scuola, anche se ho provato ad affiancarmi e ad aiutare qualcuno, purtroppo non possiamo fare niente. Ben vengano queste strutture, dove possono raccogliere i disagi di questi ragazzi. La scuola, oltre all’attività e alla formazione,non può far nulla; sono stata anche sostenitrice dell’apertura nel pomeriggio della scuola visto che a volte questi ragazzi non sanno dove andare”, ha affermato Maria Odilia Filippini in rappresentanza dell’ Usp ufficio scolastico provinciale Ascoli e Fermo.
Le iniziative in occasione del decennale
Diverse saranno le iniziative realizzate in occasione del decimo compleanno de la Casa di Gigi che sono previste per Venerdì 30 Novembre e Sabato 1 Dicembre al Teatro dei Filarmonici. Ci sarà la proiezione di un cortometraggio ispirato alla storia di una bambina che è stata accolta nella comunità.
“Abbiamo chiesto a Claudio Sestili, il regista di avere uno strumento per raccontare una storia e la più lunga esperienza che abbiamo avuto. Venerdì mattino sarà proiettato agli studenti delle classi II e III dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Classico Stabili-Trobbiani di Ascoli. Seguirà poi un momento di confronto e di riflessione. Nel pomeriggio e nella mattina di sabato, sempre al teatro ci sarà il convegno Abuso e maltrattamento sui minori: risvolti psicologici, sanitari e giuridici”.
Venerdì oltre alla proiezione e al momento formativo, ci saranno gli interventi di Silvia della Morte, psicologa, Adele Marcelli insegnante e psicoanalista e Claudia Damiani, pedagogista.
Nel pomeriggio di sabato invece, ci sarà uno spettacolo teatrale a cura della Fly Communication, l’incontro con il regista Sestili seguito alle 18:30 dalla proiezione del corto” ha spiegato Claudia Damiani, pedagogista e coordinatrice della Casa di Gigi. A
Ecco le parole del regista del cortometraggio, Claudio Sestili: “Quella di Sara, nome di fantasia per la bambina raccontata nel corto, è una storia vera che parla dei suoi 10 anni di esperienza nella casa. E stata un esperienza toccante e quando abbiamo girato, mi sono emozionato. Si tratta di un docufilm, lungo 26 minuti,diviso in due parti: la prima, dedicata alla descrizione della casa che è stata donata dalla Signora Caterina e da suo marito Gigi, la seconda è la storia di Sara, una bambina entrata a soli 9 anni e tutte le vicissitudini della sua vita fino al giorno del compimento dei suoi 18 anni quando è uscita dalla casa. Abbiamo preso spunto dalla realtà e la storia è stata interpretata da attori non professionisti, da ragazzi che si sono cimentati per la prima volta”.