Il Comitato Scuole Sicure Ascoli Piceno, a due anni dalle forti scosse di terremoto che, tra le altre cose, hanno mostrato la grave situazione delle scuole del territorio, lancia il progetto pilota Mettiamoli al sicuro che vuole diventare un riferimento per tutta Italia.
Il comitato nasce prima come associazione e oggi è una onlus a tutti gli effetti, vedendosi riconosciuta l’utilità sociale. Al suo interno ci sono il presidente Enrico Gaspari, il vicepresidente Milena Gagliardi, Barbara Pongetti il segretario, Roberta Profita e Daniela Albertini consigliere.
Comitato scuole sicure, il progetto
Si tratta di un non strutturale “perché non siamo noi a decidere con quali progetti e quali materiali fare le scuole – ha detto il presidente Gaspari – ma lo proporremo a chiunque voglia appoggiarci perché siamo stanchi di aspettare. Noi abbiamo aspettato per due anni, abbiamo fatto diversi tipi di approccio con le amministrazioni locali e vogliamo muoverci in una nuova forma estremamente collaborativa ma autonoma”.
L’idea è semplice, dice il comitato, non potendo agire sulle strutture, poiché di competenza del Comune e della Provincia, si è pensato di fornire ogni classe di dispositivi per la salvaguardia della vita dei ragazzi.
Continua Enrico Gaspari: “il nostro progetto prevede l’inserimento di dispositivi di allarme che ci avvisano anche con le onde primarie e quindi di dare l’allarme diversi secondi prima che arrivi la scossa vera e propria, saranno collegati in rete e monitoreranno ogni spostamento delle strutture, in modo da segnalare eventuali variazioni strutturali in tempo utile per intervenire. I sensori forniscono una segnalazione puntuale di allarme che permette di attivare immediatamente le procedure previste dal piano di emergenza, senza fraintendimenti di perdite di tempo”.
Previsti anche i banchi antisfondamento in grado di sostenere un urto molto violento come un terremoto.
“I vantaggi del nostro progetto sono le basse risorse finanziarie, un limitato impatto architettonico ed è immediatamente realizzabile e manda un forte messaggio”.
Come si muove il comitato? Incontrerà le rappresentanze studentesche delle scuole e i docenti per capire chi è disponibile e pronto a collaborare e ci sarà una raccolta fondi.