Rifiuti Ascoli: il sindaco Guido Castelli annuncia con una nota ufficiale, che i nostri rifiuti continueranno ad andare nelle discariche fermano fino a fine 2018. La decisione è arrivata nel corso della riunione del comitato di coordinamento dell’ATA rifiuti, tenutasi nella mattinata di oggi.
“L’ennesima batosta inflitta dal Partito Democratico ai contribuenti piceni – scrive il sindaco – visto che il prezzo di questa improvvida decisione sarà salatissimo: 30 euro in più a tonnellata rispetto a quanto pagavamo sinora. Fatti i conti si tratta di un aggravio che sfiora il milione di euro in più per tutti i cittadini piceni”.
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Rifiuti Ascoli, Castelli sulla decisione ATA
Il sindaco non la manda a dire in merito alla decisione di continuare a portare i rifiuti Ascoli nel fermano e si lamenta soprattutto di quanto costerà il viaggio ai cittadini ascolani. “Sono soldi buttati dalla finestra visto che il recupero volumetrico proposto da Ascoli Servizi Comunali (e convalidato dall’Arpam) avrebbe consentito di abbattere i costi di conferimento in maniera straordinaria: 13 euro a tonnellata a Relluce in luogo dei 100 euro a tonnellata nel fermano”.
Al danno la beffa, aggiunge il primo cittadino, viste “le gravissime difficoltà di pagamento che sta incontrando l’ATA rifiuti rispetto ai rapporti pregressi tra Picenambiente, ovvero il gestore del servizio, e Asite, cioè la società fermana che sino a l’altro ieri ha smaltito i nostri rifiuti”.
La polemica politica sui rifiuti ascolani
Qui arriva la stoccata sull’ex presidente della Provincia di Ascoli Paolo D’Erasmo che, secondo Castelli, “ha lasciato una pesantissima eredità al suo successore”. Sul neopresidente Fabiani invece: “non si esprime e rimane “coperto”. Certo è che la decisione di non andare da subito a Relluce e di accettare il mega incremento di costi è già tutta sua”. La situazione, insomma, aggraverebbe ulteriormente la già drammatica penuria delle casse comunali.
“Solo per quanto riguarda il comune di Ascoli, la Regione è in ritardo nel pagamento di ben 5 mesi e mezzo di contributi di trasporto pubblico. Si tratta di 850.000 euro che il comune di Ascoli sta anticipando alla Start a causa della colpevole inerzia della Regione. Se a questo si aggiungono i 3.800.000 euro già spesi e rendicontati per il terremoto la questione evidenzia tutta la sua drammaticità”.
Castelli chiosa andando sul politico: “questo è il PD. In provincia aumenta le tariffe e in regione non onora i debiti. Davvero un modello virtuoso”.
Lo sappiamo, la battaglia sui rifiuti Ascoli è lunga e articolata e spesso si è prestata a querelle politiche, attendiamo, ora, quindi la replica degli interessati.