L’illustre pianista Giovanni Allevi, dopo diversi anni, è tornato nella sua Ascoli Piceno per un evento pubblico e la risposta dei suoi fan e concittadini è stata molto calorosa. Il genio ascolano del pianoforte ha, infatti, presentato nella sala convegni della Libreria Rinascita il suo ultimo libro “L’equilibrio della lucertola” (Edizioni Solferino).
Una presentazione che è stata un piacevole “botta e risposta” tra l’eccellente virtuoso del piano e il folto pubblico che è accorso per l’evento. Prima della presentazione, una giovane pianista non vedente ha omaggiato Allevi, suonando un brano al pianoforte. A introdurre e moderare l’incontro è stato il giudice e poeta Alessandro Centinaro, che ha interagito con l’artista, apprezzando la sua creatività e spontaneità.
Giovanni Allevi ha, poi, parlato del suo libro e ha risposto alle numerose domande del pubblico.
Il volume, quinta fatica letteraria di Allevi, è strutturato come una immaginaria conversazione con una lucertola, un rettile che il Maestro ha incontrato più volte in una remota isola dell’Oceano Atlantico, mentre compiva degli esercizi ginnici per ritrovare l’equilibrio fisico e interiore. Giovanni Allevi ha immaginato di confidare alla lucertola le sue inquietudini e le sue ansie, trovando delle risposte ai suoi interrogativi.
“E’ necessario liberarsi dai condizionamenti del mondo esterno, per tornare ad essere noi stessi. – ha affermato il pianista – La società contemporanea è apparentemente progressista, ma in realtà è estremamente conformista. L’ansia e il panico derivano dagli stereotipi e dai canoni che la società ci vuole imporre. Per cui, dobbiamo liberarci dai condizionamenti per ritrovare la nostra identità”.
Abbiamo avuto l’occasione di intervistare in esclusiva Giovanni Allevi, per scoprire qualcosa riguardo il suo affascinante mestiere, ma anche per parlare di filosofia e società.
Quando ha avuto inizio la tua passione per il pianoforte?
Quando, a casa, mio padre me l’ha chiuso a chiave e non lo potevo assolutamente toccare. A cinque anni, questo divieto ha scatenato, dentro di me, il desiderio di iniziare a suonare il pianoforte.
Quali sono le fonti di ispirazione per le tue composizioni pianistiche?
I miei punti di riferimento assoluti sono due: Fryderyk Chopin per l’eleganza nella scrittura dei brani, Sergej Rachmaninov per l’abisso verso cui si spinge la sua musica.
Quanto tempo è necessario per preparare un concerto di pianoforte?
Servono tante ore, ma non è una questione di tempo; bisogna vivere intensamente e confrontarsi con il “buio dell’anima”. Solo così hai qualcosa da dire e puoi regalare una luce.
Secondo te, qual è il segreto della felicità?
Spesso, nonostante i risultati che raggiungiamo nella vita, non siamo contenti di quello che facciamo e abbiamo una scarsa autostima. Nel libro, la lucertola mi invita a riflettere sull’unicità che è dentro noi stessi e nel mondo che ci circonda. La nostra unicità, e quella del mondo che è intorno a noi, ci aiutano a penetrare l’essenza delle cose. Spesso buttiamo via il tempo, che potremmo usare per osservare la natura circostante.
Sei favorevole o contrario ai talent show televisivi?
Il talent show è una manifestazione del mondo contemporaneo, oltre ad essere una rappresentazione della vita (durante la quale c’è qualcuno che ci giudica e ci sono delle prove da superare). E’, forse, anche per questo motivo che appassiona molte persone. Tuttavia, non credo che Mozart sia diventato un affermato musicista perchè qualcuno gli ha detto, come farebbe il giudice di un talent, “Per me è un sì!”.
Una domanda dal sapore filosofico: qual è il rapporto tra il “tempo della vita” e il “tempo della musica”?
I due tempi coincidono; anzi, la musica è più potente e comunicativa, quando racconta la vita.
Oltre ad essere musicista, sei anche scrittore e filosofo. Secondo te, esiste una relazione tra musica e letteratura?
Sia la musica, sia la letteratura, e qualunque forma d’arte, sono un salto verso un altrove che ci rigenera.
Quali emozioni e sensazioni provi, ogni volta che esegui le tue composizioni?
Provo una gioia profonda; soprattutto perchè, suonando il pianoforte, dimentico per un attimo la mia ansia.
Dato che sei ascolano, che rapporto hai con il territorio piceno e i suoi abitanti?
Ascoli Piceno è una città che ti predispone al sogno. Non aggiungo altro.
Prossimamente tornerai a fare concerti nella città di Ascoli Piceno?
Per un artista è importante andare via, ma è ancora più importante il ritorno. Per quanto mi riguarda, attendo con emozione il ritorno ad Ascoli per un mio concerto.