Con l’inverno ormai alle porte e le temperature in picchiata, tutti coloro che amano le piante si stanno già muovendo per mettere a riparo le proprie “creature” e proteggerle oppure per chi ancora è alla ricerca della pianta perfetta per l’inverno si informa con i fiorai o su internet, sul sito E Come Si Fa ce n’è una che non è niente male, per poi passare all’azione.
Quando riportare le piante in casa?
Quando la temperatura notturna scende sotto i 15 gradi per più di tre notti consecutive è giunto il tempo di riportare le piante in casa. il rientro però deve essere effettuato prima dell’accensione del riscaldamento, lasciando un margine di tempo alle piante per ambientarsi.
In questa operazione va considerato che le più sensibili devono rientrare per prime. Tra queste rientrano i Ficus Benjamin, la Kentia (Howea belmoreana), la Dracaena, le felci, il croton (Codiaeum), la Dieffenbachia, lo Spatiphyllum, la stella di Natale (Euphorbia pulcherrima) la Schefflera, ma anche i Philodendron, il potos (Scindapsus pictus).
Alcune piante come il falangio (Clorophytum) possono rimanere all’esterno anche in inverno se la temperatura non va sotto lo zero termico e il terreno resta asciutto, e così anche l’Aspidistra che può restare fuori ovunque tranne che sui rilievi alpini. Le piante grasse, invece, sono resistenti alle basse temperature perchè provengono da zone semidesertiche o desertiche caratterizzate da forte escursione termica tra giorno e notte. Quindi il momento riportare le piante in casa per loro arriva solo a fine ottobre lasciando però il substrato perfettamente asciutto.
Piccoli accorgimenti
Prima di riportare le piante in casa è bene controllare la base del fusto, il fusto ed i rami. Controllare poi le foglie anche sulla pagina inferiore e il terriccio. Bisogna verificare che non vi siano parassiti (come le cocciniglie) né muffa, muschi e marciumi. Aiutatevi se necessario con una lente di ingrandimento. Se trovate qualcosa di strano, rimuovetelo con le mani, proteggendovi con guanti monouso, ed effettuate subito un trattamento con prodotti chimici.
Le piante devono essere collocate in una posizione definitiva per lunghi mesi. Questa posizione deve tener conto delle esigenze di illuminazione, essere priva di raggi solari diretti, lontana da fonti di riscaldamento (termosifoni, termoconvettori, stufe, caminetti, cucine a gas) e al tempo stesso da correnti d’aria (aperture di porte e finestre) e da spazi di passaggio per evitare urti accidentali e sfioramenti continui.
Con le piante in casa bisogna ricordare che il riscaldamento è nocivo per i vegetali perché asciuga il terriccio e soprattutto l’aria, creando le condizioni ideali per i parassiti. Nessuna pianta può resistere a meno di 2-3 m di distanza dai termosifoni o ventilconvettori.
È problematica anche la mensola in marmo o legno sopra il radiatore installato sotto la finestra perché il fresco che viene dai vetri non è in grado di controbilanciare l’aria calda che viene dal calorifero posto sotto. Anche il riscaldamento a pavimento non va bene per le piante, bisogna sollevarle un po’ da terra, aiutandosi ad esempio con degli spostatasi a rotelle, per isolare un po’ la pianta.