Si è conclusa nei giorni scorsi We Test, la prima edizione di un importante progetto sulla consapevolezza ambientale finanziato dalla Provincia di Ascoli Piceno che ha visto collaborare Legambiente Onlus Marche, alcuni degli istituti superiori di San Benedetto ed Ascoli Piceno, con I Centri di Educazione Ambientale del piceno.
Hanno quindi collaborato il CEA Oasi La Valle con Giorgio Poli, il CEA Ambiente e Mare con Barbara Zambuchini, il CEA Asa Speleo club con Giampaolo Filipponi, Idrea soc. coop. con Andrea Mora, il CEA Rifugio Paci con Fabio Bracchi ed il Comitato di indirizzo Riserva Sentina con Ruggero Latini.
Le scuole coinvolte, con oltre 200 studenti, sono L’istituto tecnologico G. Mazzocchi, l’istituto tecnologico E. Fermi e il Liceo Scientifico A. Orsini di Ascoli Piceno ed il Liceo Scientifico Rosetti di San benedetto del Tronto.
We test, focus sulla salute dell’acqua
Al centro dell’attenzione l’acqua e in particolare lo stato di salute dei fiumi della provincia di Ascoli Piceno, che è stato oggetto di test eseguiti direttamente dai ragazzi delle superiori, supportati dagli addetti ai lavori dei vari centri di educazione ambientale e dai tecnici di CIA Lab.
“ Il grande risultato di questo lungo anno di lavoro” – ha dichiarato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – “ è quello di aver fatto crescere la consapevolezza dell’ambiente nei ragazzi ed illustrato loro un’alternativa occupazionale. Ma soprattutto siamo riusciti a coinvolgere i centri di educazione ambientale del territorio, puntando i riflettori sull’acqua, che è un bene comune fondamentale”.
“We test” – aggiunge il presidente della provincia D’Erasmo – “è un progetto che ha trovato subito la piena approvazione di questo Ente perché ha molteplici punti di forza, in primis è stato in grado di creare un percorso di partecipazione e sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente, poi ha trovato il modo di coordinare e valorizzare le attività dei centri educativi ambientali del territorio e dunque ha generato nei ragazzi la consapevolezza che bisogna lavorare tutti insieme per tutelare l’ambiente e il proprio territorio”.
We Test, in cosa consiste il progetto
I test sono stati effettuati su corsi d’acqua del territorio, quali ad esempio il torrente Castellano, il torrente Garrafo, il Fosso San Mauro e la Sorgente solfurea sul torrente Castellano. Come spiegato da Gianluca Lei di Cia lab, che ha fornito il supporto tecnico scientifico ai ragazzi, si è usata una tecnica innovativa e particolare consistente nel prelevare ed analizzare i campioni in loco e non in laboratorio mediante dei kit rapidi in grado di mettere in evidenza immediatamente le varie componenti del campione analizzato mediante delle evidenze cromatiche.
Dunque, già al momento dei campionamenti i ragazzi avevano un anticipazione di quello che sarebbe stato lo step successivo, ovvero la vera e propria analisi dei prelievi presso i laboratori dei loro istituti scolastici. Ma non è mancata una preparazione teorica da parte degli insegnati con la parte dedicata alle lezioni frontali tenute anche dai tecnici di laboratorio.
We Test, i risultati dei test
Tutto questo lavoro, oltre ad una valenza altamente formativa per tutti i soggetti convolti, ha anche permesso di far tirare un sospiro di sollievo a quanti erano preoccupati per la salute dei corsi d’acqua del territorio, infatti i valori emersi – assicura Legambiente – sono più che rassicuranti ed in soli due casi hanno evidenziato un livello piuttosto alto di escherichia coli, ovvero presso il Fosso San Mauro e sul Torrente Garrufo.
We Test, progetti per il futuro
Dato l’apporto culturale e scientifico di questo progetto, il Presidente uscente D’Erasmo ha annunciato di aver destinato delle somme del bilancio provinciale del 2018 affinchè possa continuare. In realtà il progetto portato avanti da Legambiente è solo al suo primo step in quanto la speranza è di estenderlo dagli studenti a tutti i cittadini, mirando a creare dei “cittadini scienziati” sempre più consapevoli e rispettosi dell’ambiente in cui vivono.
