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La Regione Marche candida la fascia Appenninica del proprio territorio e i Monti Sibillini a Riserva della Biosfera.  

Si tratta del Programma Unesco Mab – Man and the Biosphere e il dossier arriverà a Parigi per la valutazione finale a settembre 2020. Si tratta di un riconoscimento internazionale avviato dall’Unesco sin dagli anni ’70 per valorizzare e migliorare il rapporto tra uomo e ambiente.

La candidatura Unesco dei Monti Sibillini 

L’iniziativa è stata presentata in Regione dall’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti e dal presidente della seconda commissione consiliare, Gino Traversini.

“E’ sempre più urgente – ha detto Sciapichetti – lavorare sull’integrazione tra tutela delle risorse naturali e sviluppo socioeconomico di un territorio, nella convinzione che solo così si possano perseguire gli obiettivi di sostenibilità e ridurre la perdita di biodiversità. Il riconoscimento a cui ci candidiamo è un’occasione storica per valorizzare a livello internazionale le aree interne marchigiane e le loro eccellenze e consolidare il rilancio post sisma, con il coinvolgimento di istituzioni e privati attivi sul territorio. La perimetrazione coinvolge tutto il territorio marchigiano da Urbino ad Ascoli nell’ambito delle aree delle 13 Unioni montane”.

“Scopo della proclamazione delle Riserve – ha detto Traversini – è promuovere una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creando siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo sostenibile e responsabilità sociale. Il tutto a vantaggio delle popolazioni locali e dell’attrattività turistica per promuovere nuove politiche economiche e contrastare lo spopolamento delle aree interne già in atto da diversi anni. Questo percorso potrà essere più forte con la partecipazione della Regione Umbria con cui stiamo prendendo contatti”.

“Quello marchigiano è un progetto eccezionale – ha commentato Roberto Cerrato esperto della Commissione Unesco – : è il progetto del riscatto che ci vede impegnati con entusiasmo e la “resilienza” di chi vive nei territori è un elemento essenziale. Sono circa 300mila le persone residenti coinvolte e nei prossimi mesi cercheremo di spiegare al meglio l’iniziativa con gli enti Parco e le associazioni per creare un substrato compatto su cui lavorare. Ci sono tutti i presupposti e un dossier che raccoglie il meglio di questo territorio. Il valore c’è e l’auspicio è un esito positivo”.

La candidatura è frutto di una dichiarazione d’intenti che sarà sottoposta al comitato tecnico nazionale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e del Territorio, per questo è stato realizzato un approfondito studio effettuato da un gruppo di lavoro tecnico, che ha preso in esame punti di forza e di debolezza della situazione socio economica e ambientale della fascia appenninica marchigiana, con un’attenzione particolare alle conseguenze dei terremoti registrati negli ultimi decenni.

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