Legambiente Marche ha presentato il 19esimo rapporto annuale Ecosistema Scuola che indaga la qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi. Quello del 2018 è un report complesso, non tanto per i dati, quanto per la raccolta dei dati. Infatti nelle Marche sono stati forniti solo i dati delle realtà della provincia di Pesaro e Macerata. Ascoli Piceno invece è stata esclusa dal dossier per incompletezza di dati, mentre Ancona e Fermo, che non ha mai partecipato all’indagine, non hanno risposto.
Ecosistema Scuola 2018, la situazione nelle Marche
Sono solo Macerata, alla posizione n°15 della classifica nazionale, e Pesaro, che occupa il 30° posto, le città marchigiane ad aver fornito i dati per Ecosistema Scuola.
Nati prevalentemente come scuole (97,2%), gli edifici scolastici delle due città, edificati dopo l’entrata in vigore della normativa antisismica del ’74, sono il 58,3% contro il 36,4% della media nazionale. Il dato più preoccupante, però, è quello relativo agli edifici di più recente costruzione, che mostra come solo l’1,4% risulta edificato secondo criteri antisismici. Addirittura, la verifica di vulnerabilità sismica risulta eseguita solo su un esiguo 5,9% delle scuole, tutto questo in un territorio posto in zona sismica 2 e colpito, nel caso di Macerata, dal recente sisma del 2016.
Riguardo la manutenzione, le amministrazioni comunicano che ben l’80,6% delle scuole ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni, a fronte del 49,7% della media nazionale, arrivando oggi a un’esigenza di interventi urgenti solo per il 2,8%. La spesa per la manutenzione straordinaria nel 2017, però, si colloca molto al di sotto della media nazionale, mentre è al di sopra della media quella per la manutenzione ordinaria. Da ciò scaturisce un quadro sulle certificazioni con molte luci e qualche ombra: tutti gli edifici dispongono di certificazione igienico-sanitaria, di porte antipanico, di impianti elettrici a norma, dei requisiti di accessibilità; ben il 92,9% del certificato di prevenzione incendi. Sono sotto la media nazionale, invece, gli edifici con certificato di agibilità (52,9%) e quelli con collaudo statico (17,6%). Inoltre solo il 17,6% degli edifici presenta indagini diagnostiche sui solai e su appena il 5,9% sono stati realizzati interventi per la loro messa in sicurezza.
Nel dossier, comunque, non mancano esperienze positive. Entrambe le amministrazioni marchigiane, infatti, sono impegnate a finanziare progetti educativi delle scuole e risultano abbastanza attente alla mobilità casa-scuola e alla sicurezza nelle aree antistanti gli edifici scolastici: il 65,3% usufruisce di scuolabus (a Macerata tutte le scuole), il 31,9% di pedibus, il 98,6% ha attraversamenti pedonali, il 27,8% vede presenti i nonni vigili durante l’entrata e l’uscita da scuola.
Buone notizie anche per quanto riguarda il servizio mensa: prodotti biologici sono presenti in tutte le scuole, con una media del 70% e a Macerata vengono privilegiati anche i prodotti a km0.
La lente di Legambiente Marche
Per la presidente Francesca Pulcini di Legambiente Marche il quadro locale non è del tutto soddisfacente.
“I dati relativi alla mancanza del certificato di agibilità scolastica e delle verifiche di vulnerabilità sismica, in particolare, sono piuttosto preoccupanti. – ha commentato – Per sanare questa situazione e assicurare lo stesso grado di sicurezza agli alunni, occorre conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici situati nelle aree a rischio sismico maggiore, così da programmare le priorità d’intervento e la messa in sicurezza delle scuole maggiormente esposte, e, in generale, accelerare gli interventi di riqualificazione in tutte le scuole che ne necessitano”.
Proprio per questo l’appello di Legambiente agli enti locali “che vanno aiutati con una semplificazione delle linee di finanziamento e sostenuti in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori”.