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Dietrofront del Movimento 5 Stelle che dopo l’iniziale forfait annunciato a livello nazionale in vista delle elezioni provinciali, ci ripensa: l’assemblea provinciale degli attivisti la libertà di voto dei consiglieri comunali alle elezioni per la Provincia Ascoli di domani, 31 ottobre.

Cos’era successo? Il Movimento 5 Stelle aveva annunciato la volontà di sfilarsi dalle elezioni provinciali, motivando la decisione così:

“La legge Delrio del 2014, ha trasformato le Province in enti di secondo livello togliendogli la rappresentatività diretta. Questi organi politici adesso saranno composti da sindaci e consiglieri comunali che si eleggono tra loro. Le prossime elezioni provinciali si svolgeranno senza alcuna consultazione popolare, sarà il festival delle correnti e degli accordi nei partiti, tra i partiti. Il MoVimento 5 Stelle, coerentemente con quanto ha sempre sostenuto, non parteciperà a queste elezioni“. 

Provincia Ascoli: lo scenario con Fabiani contro Piunti

La libertà di voto dei 5Stelle riapre, di fatto, la partita per Pasqualino Piunti.

Avevamo lasciato il Partito Democratico unito sul nome di Sergio Fabiani alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno. La nota ufficiale era arrivata dal Segretario provinciale del Partito democratico di Ascoli Piceno Matteo Terrani che rassicura gli animi sulla scelta del candidato.

“Non è stata né il frutto di un accordo fra Ciccanti e Agostini, né l’epilogo di una disputa fra quest’ultimo e il Sindaco di Offida. È al contrario il risultato di un lavoro di squadra condiviso con i sindaci e le forze politiche e civiche del territorio”. Da qui, aggiunge Terrani, la scelta condivisa sul territorio di Fabiani.

Provincia Ascoli, la scelta di Sergio Fabiani

Terrani dichiara che inizialmente il PD aveva pensato a due figure autorevoli, ma esterne al partito, ovvero il Sindaco di Acquasanta Stangoni e il Sindaco di Grottammare Piergallini, senza avere da parte loro la disponibilità alla candidatura.

“Successivamente abbiamo chiesto ai sindaci “candidabili” del Pd di mettersi a disposizione e fra questi hanno risposto positivamente Sergio Fabiani, Augusto Curti e Pierpaolo Rosetti. Con i loro nomi la segreteria provinciale ha provato a costruire la più larga convergenza possibile cercando di andare oltre le etichette e le bandiere di partito ascoltando forze politiche ed amministratori comunali del Piceno”. 

Da qui la scelta di Sergio Fabiani, sindaco di Montegallo, il candidato più capace di raccogliere consensi al di fuori del partito. “Non ci sono stati né vincitori né vinti. La candidatura di Sergio Fabiani è la candidatura del territorio, la candidatura che unisce la montagna per arrivare alla costa. Per questo risulterà vincente”.

Gli altri nomi per la Provincia

Sergio Fabiani al momento è l’unico nome emerso ufficialmente. Il centrodestra preme per Pasqualino Piunti, nonostante qualche nodo sia ancora da sciogliere, sia interno – soprattutto tra Fratelli d’Italia e Forza Italia – sia esterno. Dal canto suo, Terrani aveva già bocciato il nome del sindaco di San Benedetto, optando per un presidente della Provincia scelto tra i sindaci del cratere.

Non ci sono le condizioni politiche per sostenere Piunti. Il Pd vuole che restino accesi i riflettori sui territori colpiti dal terremoto del 2016, pertanto presenteremo quale presidente della Provincia un sindaco del cratere”.

Perché non scegliere Aleandro Petrucci allora? “Non abbiamo ricevuto nessuna proposta per un’eventuale intesa su Petrucci – sottolinea Terrani – Se ce lo avessero detto un mese fa avremmo valutato questa possibilità. Ma non l’abbiamo presa in considerazione perché non ci sono state avances”.

 

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