Sisma Centro Italia: pubblicato in Gazzetta il testo del Decreto Emergenze, il documento in cui il Governo ha inserito tutte le azioni da mettere in campo per avviare opere di ricostruzione.
Tema cardine la ricostruzione del ponte Morandi, tanto che il decreto è stato ribattezzato Decreto Genova. Erano previste, però, altre misure che avrebbero dovuto agevolare i lavori di ricostruzione post terremoto.
Sisma Centro Italia, Piero Farabollini nuovo Commissario
Nel frattempo il Consiglio dei ministri ha nominato Piero Farabollini nuovo commissario alla ricostruzione. Farabollini è un geologo marchigiano e insegna all’Università di Camerino.
Il nuovo commissario sostituisce Paola De Micheli.
Ma chi è Piero Farabollini? Un geologo, ha 58 anni ed è marchigiano. Originario di Treia, presiede l’Ordine dei geologi delle Marche e ha curato molte pubblicazioni scientifiche.
Sisma Centro Italia, poche novità per la ricostruzione
La prima novità, inizialmente annunciata, rispetto alla priorità di ricostruzione data ai comuni più danneggiati è stata interamente cassata dalla bozza del decreto.
Dalla pubblicazione in Gazzetta risulta fuori dal provvedimento anche la proroga per altri 2 anni del Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli. Il suo incarico è scaduto l’11 settembre e ha avuto una proroga tecnica fino al 26 ottobre.
Nessuna proroga anche per i dipendenti degli Uffici speciali e dei comuni impegnati negli iter per la ricostruzione. Capitoli di spesa che con molta probabilità saranno contenuti nella legge di bilancio che il Governo deve presentare in parlamento entro il 20 ottobre.
Le imprese agricole sono autorizzata a delocalizzare definitivamente le stalle e le rimesse nelle strutture temporanee.
Le Università, come è stato per le Diocesi, diventano soggetti attuatori per i progetti di ricostruzione degli immobili di loro proprietà.
Ricostruzione e priorità, cosa si prevedeva
Nel Decreto Emergenze inizialmente erano previste disposizioni per disciplinare interventi per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori colpiti dal terremoto danno un occhio di riguardo a quelle con più danni.
I Comuni sarebbero stati selezionati con un apposito decreto del Presidente del Consiglio sulla base di criteri specifici anticipati nella bozza del decreto:
- il tasso di non utilizzabilità degli edifici del comune;
- il numero di vittime per comune;
- i rischi dovuti al dissesto idrogeologico;
- il rapporto tra il numero di edifici inagibili presenti nel comune e il numero totale di edifici inagibili presenti nel territorio dei comuni del cratere.
Tale provvedimento non risulterebbe inserito nell’ultima bozza del documento in consegna al Presidente della Repubblica.
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Decreto Emergenza, le altre misure
Nel Decreto Emergenza oltre alle questioni legate al Ponte Morandi e alla ricostruzione post terremoto, sono contenute altre misure ritenute urgenti.
Tra queste l’assunzione di ingegneri per la sicurezza e l’istituzione dell’Agenzia di vigilanza per la sicurezza delle strade e autostrade (Ansfisa) che potrebbe essere già operativa dal primo dicembre 2018, la creazione di un archivio informativo nazionale sulle opere pubbliche (Ainop) che raccoglie informazioni su ponti, viadotti e cavalcavia stradali e ferroviari, strade, ferrovie, dighe e acquedotti e porti e, infine, un focus sull’edilizia scolastica che dovrà procedere di pari passo con il Miur.