Il ravvedimento operoso è disciplinato dall’art. 13 D.Lgs 18 dicembre 1997, n. 472 e consiste di uno strumento molto utile nel caso in cui ci dimentichiamo di pagare un’imposta o non riusciamo momentaneamente pagare le tasse.
Con il ravvedimento operoso possiamo posticipare buona parte dei pagamenti dovuti all’Agenzia delle Entrate, Comuni, Province, Regioni con l’aggiunta di sanzioni ed interessi che variano in funzione del tempo.
Rappresenta una possibilità veramente pratica e poco costosa, se consideriamo che le sanzioni per omessi versamenti sono pari al 30% del tributo non versato mentre, ricorrendo a questo strumento vengono (quasi) azzerate.
Ravvedimento operoso, cos’è
ll ravvedimento operoso è, quindi, uno strumento molto importante che consente ai contribuenti, cittadini ed imprese, di “ravvedersi” ossia di riconoscere i propri errori o le proprie
mancanze rispetto a determinati adempimenti fiscali.
Con il ravvedimento operoso tutti i contribuenti, che siano cittadini, professionisti o imprese, hanno la possibilità di rimediare spontaneamente alle proprie pendenze fiscali relative a versamenti, dichiarazioni e comunicazioni omessi, effettuati in ritardo, insufficienti o errati.
Ecco il perché del “ravvedimento”: con questo strumento ci ravvediamo entro un termine ragionevole dell’errore che abbiamo commesso nei confronti del fisco italiano.
Come funziona e quali sono di criteri
Il contribuente dovrà così pagare il tributo omesso, la sanzione ridotta e gli interessi di mora calcolati in base al tasso legale stabilito dalla BCE, pari allo 0,3% annuo per il 2018.
Vale la pena sottolineare il carattere spontaneo dello strumento: il contribuente che vuole beneficiare di sanzioni in misura ridotta e del basso tasso di interesse di mora, deve attivarsi autonomamente al pagamento di quanto dovuto, senza quindi attendere un sollecito da parte dell’Ente al quale si deve pagare il tributo, se vuole beneficiare di sanzioni il più basse possibile.
È comunque possibile ricorrere al ravvedimento operoso anche quando:
- le violazioni siano state già notificate al contribuente,
- sono iniziati accessi, ispezioni e verifiche
- è stata data comunicazione dell’avvio di attività di accertamento.
Vale la pena ribadire che, se il contribuente decide di ravvedersi prima che l’Amministrazione Finanziaria si adoperi, potrà beneficiare di sanzioni maggiormente ridotte.
Quali sono le riduzioni delle sanzioni
Ecco, allora, le percentuali di riduzione delle sanzioni:
- 1% se il ravvedimento avviene entro 14 giorni dalla scadenza
- 1,5% se avviene entro il 30° giorno
- 1,67% se il ravvedimento avviene entro 90 giorni
- 3,75% se invece coincide con la fine dell’anno fiscale in cui abbiamo commesso la violazione
- 4,95%entro 2 anni dalla scadenza
- 5% entro 5 anni