Torna a vivere la “Madonna del Rosario”, affresco del 1579 attribuito a Fabio Angelucci di Mevale. La pala era stata recuperata dai vigili del fuoco nella chiesa di Santa Maria Vetere nella frazione di Arquata del Tronto, poi al centro di un intervento di ricostruzione post terremoto che ora viene presentato alla cittadinanza.
La preziosa opera infatti è stata restaurata grazie al finanziamento del Club Lions di Ascoli Piceno all’interno della chiesa della SS. Annunziata. Le attività sono state curate dall’Adip Conservazione e Restauro Opere d’Arte a cura di Michele Aureli, Davide Di Silvestro, Serena Petrelli e si sono avvalse del consulente tecnico Guido Botticelli, restauratore di fama mondiale.
La presentazione dei lavori, il programma
Domenica 23 settembre i Ciceroni del Liceo scientifico Orsini e i restauratori dell’ADiP illustreranno la chiesa ed il restauro dell’affresco “Madonna del Rosario” di Fabio Angelucci (1579). L’ingresso è a contributo libero e si potrà accedere dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 16.
Alle ore 17,30 si terrà invece il concerto con Gloria Campaner e le pietre sonore di Pinuccio Sciola con interventi video di Luca Scarzella. L’evento sarà a cura dell’Ascoli Piceno Festival, ospitato gentilmente dalla Prefettura e dalla delegazione FAI di Ascoli Piceno. Gli iscritti Fai potranno assistere al concerto con un ingresso agevolato (biglietto concerto 15 euro, per iscritti Fai 12 euro).
Madonna del Rosario, prima e dopo
Realizzato sulla parete di fondo della navata centrale, dietro l’altare maggiore, raffigura sin dalla partitura dell’architettura, un altare con colonne (visibili solo in parte) e timpano sormontato da due angeli con al centro una pala raffigurante la Madonna del Rosario con Bambino tra S. Domenico, S. Caterina da Siena e Santi contornati da 15 scene del Mistero del Rosario scanditi in cornici dipinte su fondo scuro impreziosito da motivi fitomorfi.
Dopo il terremoto il dipinto è percorso da innumerevoli lesioni indice di distacchi dell’intonaco dalla cortina muraria, per circa il 90%, con conseguenti pronunciati rigonfiamenti e caduta di porzioni di dipinto. Le cadute maggiori sono a carico dell’area mediana di destra e in due aree più contenute sulla porzione laterale di sinistra. Molti frammenti, seppur ancora in sede, risultano aggettanti rispetto alla planarità dell’intonaco circostante. La caduta dei frammenti dell’affresco dell’Angelucci, ha messo in luce porzioni di dipinto appartenenti ad un precedente ciclo pittorico, anch’essi recuperati in seguito all’intervento di recupero.
L’intervento dei vigili del fuoco
Prima di accedere agli affreschi dell’area presbiteriale si è resa necessaria un’attività incentrata sul recupero dei frammenti degli intonaci dipinti crollati a terra. Le operazioni di documentazione delle aree prossime alla caduta e la catalogazione effettuate con l’ausilio e metodologie indicate dai colleghi operanti in tecnologia e diagnostica.
La prima fase dell’intervento è stata incentrata sulla messa in sicurezza delle porzioni di intonaco distaccate a rischio caduta e ricreare l’orditura formale dei frammenti con velinature puntuali con garza e collante. Applicazione dei bendaggi, rimozione degli ancoraggi perimetrali e contestuale stacco del dipinto. Velinature, documentazione fotografica e recupero contestuale dell’intonaco dipinto sottostante.
Il numero e le dimensioni delle porzioni in cui è stato distaccato l’affresco sono state dettate da valutazioni sulla base di distacchi, lesioni e qualità o contingenze appurate in fase di diagnostica e non da ultimo, dalla partitura stilistica della raffigurazione. Il pacchetto staccato, formato da tele, adesivo ed intonaci è stato adagiato su telai/pannelli in legno ed assicurato ai bordi con delle tele lasciati in eccesso.
La nuova vita nella chiesa della Ss. Annunziata
Il complesso della SS. Annunziata, in via della Rimembranza, sorge sull’area dell’antico Municipium romano. L’attuale chiesa venne eretta nel 1492 dai Frati Minori Osservanti sui resti della precedente chiesa delle Agostiniane. Scorporata dall’antico monastero, trasformato in sede universitaria, è rimasta proprietà del Fondo Edifici per il Culto, completamente inutilizzata e priva delle pale d’altare che, seppur restaurate, non vi sono ancora state ricollocate.
Promosso dalla Delegazione FAI di Ascoli Piceno e in accordo con la Prefettura e la Soprintendenza Regionale, è stato di recente portato a termine un intervento di illuminazione interna della volta oltre al restauro di un muro crollato dopo l’ultimo sisma. Inoltre, sono state messe in atto le procedure per la ricollocazione dei dipinti d’altare custoditi provvisoriamente nella Pinacoteca. Intanto, su iniziativa del Club Lions, è stata riprodotta una copia dell’Annunciazione del Crivelli, attualmente conservata alla National Gallery, Londra.