Voucher agricoltura, con il 2018 ecco il gran ritorno. L’apertura del ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio alla reintroduzione dei voucher per le attività in agricoltura fa ben sperare gli addetti del settore che stimano un recupero di 50mila posti di lavoro occasionali.
Una notizia che arriva d’estate quando le attività di raccolta aumentano e in prossimità della vendemmia, rimettendo così mano alla riforma che aveva azzerato questa opportunità in agricoltura. Particolarmente soddisfatta di questa apertura è la Coldiretti che intravede un’opportunità per avvicinare i giovani al mondo dell’agricoltura e perché no mantenere attivi gli anziani pensionati, ma soprattutto per aiutare a far emergere il lavoro sommerso.
Voucher agricoltura, i numeri
Come ha ricordato Coldiretti, i voucher in agricoltura sono stati introdotti in via sperimentale nel 2008, proprio pensando alla vendemmia. Nel corso degli anni il numero di voucher impiegati in agricoltura è rimasto stabile dal 2011. Nell’ultimo anno prima dell’abrogazione dei voucher sono stati venduti circa 2 milioni di voucher pari a circa 350mila giornate/anno di lavoro.
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Contro il lavoro sommerso
Garantire i voucher agricoltura per gli addetti ai lavori vorrebbe dire dare uno strumento che semplifichi la burocrazia delle imprese, soprattutto in un settore dove è più che mai importante far emergere il lavoro sommerso. Lo stesso ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio ha sottolineato come la reintroduzione dei voucher risulterà utile strumento per combattere il lavoro nero e rendere più efficaci i controlli.
Usare il voucher agricoltura vuol dire contrarre un legale rapporto di lavoro, compreso di coperture assicurative, e corrispondere un compenso esente da tasse; al contempo il lavoratore potrà accumulare i contributi per i trattamenti pensionistici.
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Come funzionano i voucher agricoltura
I voucher agricoltura sono intesi come contratti di prestazione occasionale, denominati PrestO. Il loro utilizzo non ha limitazioni sul tipo di attività agricola o sul volume di affari dell’azienda ma esistono nei limiti. Per ciascuno lavoratore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, i compensi non possono superare i 5mila euro, mentre per quanto riguarda le prestazioni complessivamente da ogni lavoratore per un utilizzatore i compensi non possono superare i 2.500 euro al netto dei contributi Inps, premi assicurativi Inail e costi di gestione.
Chi può usufruire dei voucher? Il contratto potrà essere stipulato dagli imprenditori agricoli con: pensionati di vecchiaia o di invalidità, studenti fino a 25 anni iscritti a istituti o università, disoccupati e percettori di integrazioni al reddito, lavoratori che non siano stati iscritti l’anno precedente all’elenco dei lavoratori agricoli e che non abbiano avuto rapporti di lavoro dipendente con la stessa azienda negli ultimi sei mesi.
Non possono far ricorso ai voucher i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato.
Quali sono i dettagli del contratto? Le prestazioni da svolgere devono essere pari a 280 ore nell’arco dello stesso anno. Va rispettato il riposo giornaliero, le pause e i riposi settimanali.
Una volta attivato il contratto le prestazioni devono essere svolte nell’arco di 3 giorni, con l’approvazione delle modifiche del Decreto Dignità, la forbice si allarga a 10 giorni.
Gli importi minimi sono pari a 7,57 euro per l’area 1, 6,94 euro per l’area 2, 6,53 euro per l’area 3. La retribuzione minima è di 4 ore di lavoro anche nel caso in cui la durata effettiva sia inferiore.
A proposito di semplificazione, l’Inps prevede di effettuare una comunicazione unica preventiva almeno 60 minuti prima dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa. Sarà poi l’Inps a pagare le prestazioni entro il 15 del mese successivo allo svolgimento del lavoro.
