Con l’ok della Camera il decreto terremoto diventa legge. Sono stati 398 i voti favorevoli e 98 gli astenuti, nessun voto contrario. Respinti in blocco dalla maggioranza tutti gli emendamenti discussi nei tre giorni precedenti al voto.
Il decreto legge approvato contiene una serie di misure a favore dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti nel 2016 dal terremoto del Centro Italia.
Il via libera del Parlamento può considerarsi definitivo, non essendoci state modifiche al testo approvato pochi giorni fa dal Senato.
Cosa è contenuto nel decreto terremoto
Tra i provvedimenti contenuti nel decreto terremoto:
– proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2018 (con uno stanziamento di 300 milioni di euro);
– proroga su busta pesante, pagamento tasse e contributi;
– proroga al 31 dicembre della scadenza delle domande per la ricostruzione leggera, con la possibilità anche di un’ulteriore proroga non oltre luglio 2019, e proroga a fine dicembre 2018 per la presentazione di schede Aedes per interventi di immediata esecuzione da parte dei professionisti;
– contributi per la ricostruzione anche per l’adeguamento antincendio e l’abbattimento delle barriere architettoniche, riconoscimento ai privati delle spese per la Tosap per l’occupazione del suolo pubblico per il cantiere di ricostruzione;
– sanatoria dei piccoli abusi edilizi preesistenti al 24 agosto 2016;
– regolarizzazione delle strutture provvisorie realizzate dagli sfollati, come casette, case mobili e roulotte;
– innalzata da 150mila e 258mila euro la soglia di obbligatorietà delle SOA chiesta alle imprese che realizzano interventi di ricostruzione privata;
– riaperta la finestra per poter depositare agli uffici della ricostruzione la documentazione necessaria per effettuare gli interventi di immediata esecuzione per danni lievi;
– realizzazione di aree attrezzate per roulotte e camper per proprietari di seconde case distrutte;
– introdotta la possibilità per le Diocesi di intervenire su gran parte delle 3mila chiese danneggiate ricorrendo a procedure previste per la ricostruzione privata, in luogo delle procedure pubbliche, per lavori su singoli interventi di importo fino a 500mila euro;
– esonero per i Comuni dall’obbligo di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata durante il periodo dell’emergenza e nell’anno successivo.
Decreto terremoto, gli umori della Lega
“Da parte mia è doveroso ringraziare deputati e senatori che ci hanno permesso di passare dalle parole ai fatti. – ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini – Sono felice per nonna Peppina e per le altre migliaia di persone a cui è stata resa giustizia e per chi ha tenuto duro. Se ci sono migliaia di cittadini italiani che non saranno più gli ultimi questo rappresenta per me un momento di gioia.
In ogni caso conto di tornare il prima possibile da nonna Peppina”, riferendosi all’anziana residente a San Martino di Fiastra in provincia di Macerata che vive in una casetta costruita nel suo terreno visto che la sua era inagibile.
“Il decreto terremoto è importante perché permette di dare in un tempo certo, novità certe. – ha commentato il deputato relatore Tullio Patassini della Lega –
Il passaggio alla Camera è stato difficile, perché c’erano proposte per interventi ulteriori, ma la scelta è stata quella di confermare il provvedimento del Senato: non potevamo permetterci di andare oltre una certa scadenza”.
Alla conferenza stampa indetta dalla Lega sono intervenuti anche i deputati Giuseppe Bellachioma e Francesco Zicchieri (Lega Lazio) e il senatore Paolo Arrigoni.
“Siamo riusciti a far diventare legge – ha spiegato quest’ultimo – una norma per sanare le casette temporanee, costruite in emergenza da circa 1300 famiglie, un caso portato alla luce da nonna Peppina.
Sono inoltre stati sbloccati i lavori per 3mila chiese, ferme al palo per un eccesso di democrazia, e questo passando da un regime di lavori pubblici a uno di lavori privati. Altra cosa importante: stava per scadere lo stato di emergenza, ma nel provvedimento è stata introdotta la proroga fino al 31 dicembre, andando a recuperare 300 milioni.
E tutte le scadenze sono state allineate alla fine dell’anno. Inoltre, entro il 22 luglio decine di imprese dell’Aquila cadute sotto procedura infrazione europea avrebbero dovuto restituire 70 milioni di euro in una tranche unica: abbiamo previsto una proroga di 60 giorni per questa scadenza e abbiamo approvato un ordine del giorno che impegna governo ad aprire una negoziazione con l’Ue per rivedere questo termine”.
Nessun emendamento, critiche da più fronti
In un video pubblicato su Facebook da Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) la delusione suoi temi del decreto diventato legge. “Il decreto sul terremoto non rappresenta alcun cambiamento.
È solo una grande presa in giro. Nessuna delle proposte che sono state formulate in questi mesi e in questi giorni dai sindaci dei Comuni del cratere e dalle associazioni, venuti anche qui a Roma a manifestare, è stata accolta.
Nessuna delle richieste di chi vive quel dramma ogni giorno è stata presa in considerazione da un Governo che ha blindato il decreto perché, evidentemente, ha altro di cui occuparsi e perché voleva risolvere subito questa pratica, magari per andare in vacanza in tempo.
Non lo sappiamo perché abbiamo dato battaglia in Aula, proprio con alcuni sindaci di quelle zone eletti con Fratelli d’Italia, che hanno portato proposte puntuali.
Abbiamo dato battaglia e abbiamo trovato solo no. E continueremo a dare battaglia: non andremo a fare le passerelle nei Comuni ma staremo qui, in Parlamento, e presenteremo un’interrogazione a settimana fino a quando quelle risposte non arriveranno. Non siamo disponibili alla continuità con il Pd”.
Critiche sono arrivate anche dal Partito Democratico e dal vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini che non ha letto miglioramenti nel testo approvato alla Camera.
Per i 5 Stelle impegni precisi
“E’ un gol importantissimo di questo inizio di legislatura: in esso ci sono 300 milioni in più stanziati e tante proroghe e misure indispensabili per chi vive nel cratere sismico”, ha commentato in una nota Mauro Coltortim (M5S), presidente della commissione Infrastrutture e Trasporti del Senato.
“Sia chiaro però, è solo l”inizio: – ha aggiunto – come ha specificato nel dettaglio il viceministro Castelli, stiamo lavorando e continueremo a farlo a testa bassa per far sì che si imprima un netto cambio di passo per quanto riguarda la ricostruzione. Purtroppo le risorse limitate a disposizione non ci hanno permesso di apportare migliorie ulteriori al decreto: le opposizioni lo sapevano fin troppo bene, ma nonostante ciò in queste settimane hanno dato il là ad un evitabile festival delle strumentalizzazioni”.