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Vestire il tuo bambino non è solo un’incombenza pratica a cui non puoi fare a meno di dedicarti, ma si può trasformare in un gioco bellissimo sia per te che per il piccolo: l’importante è che tu impari a prestare attenzione ai suoi bisogni e ai suoi desideri. L’importanza del vestire un bambino ha a che fare con i gesti di accudimento che metti in pratica sin dalla sua venuta al mondo: si tratta di un’azione in apparenza semplice, ma soprattutto emozionante, grazie a cui puoi imparare a conoscere il suo corpo. Ma vale anche il viceversa: nel momento in cui viene vestito, tuo figlio pian piano diventa capace di riconoscere te e il tuo odore.

Guida alla scelta dell’abbigliamento

Come puoi intuire, l’abbigliamento per bambini deve essere comodo: non solo a livello pratico, ma anche dal punto di vista emotivo. Che cosa vuol dire? Per esempio, che se una bambina non ama indossare la gonna non deve essere forzata a metterla, ma – anzi – va lasciata libera. Nel caso in cui preferisca usare dei calzoncini, per giocare e per stare in compagnia, è sconsigliabile impedirglielo: sarà lei a capire e a decidere che cosa la fa stare bene e che cosa no. Questo è, ovviamente, solo un esempio, ma serve a capire l’importanza di mediare tra il bisogno del bambino di sentirsi a proprio agio e quello dei genitori di vestirlo in modo adeguato alle circostanze. 

I vestiti per le ricorrenze

Per le occasioni speciali e per le ricorrenze, naturalmente, ci possono essere delle eccezioni. Per esempio, in vista di un matrimonio a una bambina potrebbe essere concesso di vestirsi con una piccola principessa, ma sempre tenendo conto del fatto che prima o poi nel corso della giornata le verrà voglia di scatenarsi e di mettersi a giocare: in una circostanza del genere, si può pensare a un vestitino in cotone puro molto pratico, eventualmente decorato con dei fiocchi, purché possa essere lavato in casa e stirato senza difficoltà. 

Per un maschietto, invece, la giacca e la cravatta devono essere messe da parte, a meno che non sia proprio lui a chiederle. Nulla vieta di creare un look abbinato tra padre e figlio, ovviamente adattato in funzione delle esigenze del piccolo: ciò vuol dire fare a meno di tutte le costrizioni inutili e dire addio alle giacche strutturate, così come alle cinture. Ci si può accontentare, invece, di una giacca sfoderata morbida, magari in abbinamento con un paio di bretelle, sinonimo dell’infanzia più pura e più candida.

Qualunque sia l’abbigliamento con cui si decide di riempire il guardaroba di un bambino, non bisogna mai dimenticare che la sua esigenza primaria è quella di giocare. Non ha senso acquistare una miriade di bei vestiti che, però, non possono essere sporcati né usati per correre, per saltare o per tirare dei calci a un pallone. Le cuciture e i tagli di ogni capo devono permettere a chi lo indossa di beneficiare del massimo del comfort: ciò vale, per altro, anche per i tessuti, che ogni volta che se ne ha la possibilità devono essere ecologici e naturali. Meglio accantonare, invece, le fibre sintetiche, che hanno il difetto di provocare una sudorazione eccessiva e non di rado sono perfino fonti di irritazioni, di eritemi o di arrossamenti. Insomma, i vestiti devono contribuire a rendere i bambini sereni e a fare in modo che essi costruiscano la propria identità in piena autonomia.

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