Fontefina Festival: da Sabato 30 Giugno a Domenica 1 Luglio in programma a Piane di Morro all’insegna delle antiche tradizioni e dell’agricoltura.
Un festival esperenziale con cui verranno insegnate e valorizzate le varie tecniche dell’agricoltura attraverso la creazione di un ambiente sonoro di voci e suoni. Sarà questo l’obiettivo del Fontefina Festival ideato dal musicista e scrittore Massimiliano Di Carlo che sarà in programma questo fine settimana.
La manifestazione, di cosa si tratta
“L’idea nasce dall’esigenza personale e collettiva di dare voce a una parte della cultura ormai silenziosa che è quella del tessuto agro-pastorale da cui provengo io personalemente, essendo nipote e figlio di suonatori, agricoltori e poeti spontanei. Nel festival saranno invitati i portatori reali di questa cultura e i partecipanti esterni potranno immergersi in questo tessuto vivo e pulsante di competenze musicali e capacità espressive a livello coreutico, poetico e letterario e a livello lavorativo e manuale in quanto al mattino il Festival sia sabato che domenica inizia con i lavori di mietitura e con i canti eseguiti durante il lavoro. Il lavoro sarà guidato da alcuni anziani che insegneranno le varie tecniche e i vari modi di cantare” spiega Massimiliano di Carlo.
“Uno degli esperimenti più significativi perchè incentrato soprattutto sulla musica popolare. Il paese rappresenta bene la realtà in quanto ha avuto diverse modifiche rurali durante la sua storia. Il Festival si tuffa nella dimensione storica per questo dobbiamo farla conoscere alle nuove generazioni perchè di ciò non conoscono nulla!” afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Folignano, Matteo Terrani.
Fontefina Festival, il programma
Il festival si aprirà sabato 30 Giugno con gli anziani che guideranno i partecipanti nel lavoro di mietitura a mano del grano durante il quale verranno eseguiti i vari canti di lavoro. Un ‘esperienza che permetterà di vivere i suoni di una cultura antica.
Nel pomeriggio ci sarà spazio alla musica con Sergio Capoferri, suonatore di San Benedetto, che suonerà l’organetto.
Un’altra cosa interessante sarà sicuramente quella di imparare a suonare uno strumento molto semplice e alla portata di tutti, sempre presente nelle nostre cucine, il cucchiaio con Tran Quang Hai.
Spazio anche per il ballo; ci saranno diversi ballatori che insegneranno le varie danze antiche come il tipico Saltarello.
La serata a partire dalle 21, sarà dedicata ai vari concerti; sui canti d’amore, sulle serenate e i sui canti di lavoro che sono conservati nelle memorie dei vari cantori delle nostre campagne .
La giornata di domenica 1 luglio
La serata a partire dalle 21 sarà dedicata alle rime e alle cosiddette ciaramelle; verranno omaggiate figure importanti come quella di Pietro Santolini, poeta di Colle d’Arquata e Domenico Balsami, suonatore delle ciaramelle cerquetane.
Ma la due giorni non finirà qui: ci saranno anche diverse conferenze sulla ricerca etnomusicologica nel Piceno. I temi che saranno approfonditi riguarderanno la musica popolare urbana, la tradizione orale dei contadini, e i racconti dei vari ospiti che ci saranno come il prof Arcangeli e la sua ricerca fatta nel Piceno. Un momento sarà dedicato anche ai vari cantastorie con il ricordo di Giannina Malaspina che portava nelle case i canti che descrivevano le vite dei santi e anche quelli dedicati ai morti.
Il Festival si concluderà con il ballo della Pupa; un antico rito tradizionale che vede un fantoccio bardato di fuochi d’artificio che ballerà al ritmo del saltarello con i vari partecipanti.
Il costo comprensivo di tutte le attività è di 50 €. Per l’iscrizione potete scrivere a maxdicarlo@musica@gmail.com o al cell 3281421779.