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Sedici Comuni legati dal sisma, due unioni montane e un unico obiettivo comune, quello della Rete ecomuseale dei Sibillini. Metti un vino meditativo gustato in un convento francescano del 1200 o un percorso lungo i luoghi delle fate e delle dee, la Sibilla, Cibele, Iside e Cupra, questi sono solo due esempi delle proposte della neonata Rete Ecomuseale dei Sibillini di cui questa mattina sono state presentati in Regione finalità e obiettivi.

Una finestra sul Piceno e oltre

Come ha spiegato Stefano Treggiari, ideatore del progetto, l’idea alla base della creazione della rete ecomuseale è di creare un progetto multitasking,  un’esperienza per una forte identità territoriale che parte proprio dalle persone che abitano i territori e le coinvolge motivandole ad essere parte attiva.

Un progetto che si affianca alla promozione turistica, culturale, sportiva e artigianale, attraverso la diffusione dell’informazione dei saperi dei luoghi delle aree interne e dei comuni del cratere. Diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un’opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca. Per scoprire gli itinerari della Rete ecomuseale dei Sibillini un sito internet www.reteecomusealedeisibillini.it.

Fare rete per valorizzare

“E’ già un bellissima cosa e innovativa vedere i Comuni che si mettono insieme per valorizzare i propri territori in un’ottica di sistema – ha detto l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni – e la Regione Marche non può che salutare con soddisfazione questo progetto di rete culturale-museale così qualitativamente identificabile. In primo luogo perché è un ulteriore messaggio concreto di promozione e opportunità di rinascita delle aree interne colpite, poi rientra perfettamente nell’idea di sistema integrato di valorizzazione dei territori che stiamo portando avanti da tempo e infine perché tra i suoi obiettivi principali si prefigge  con determinazione di creare occupazione che resta una delle nostre priorità nell’ambito turistico-culturale”.

I Comuni della rete

La rete comprende 16 comuni e due Unioni montane nelle province di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo, cioè gran parte dei territori colpiti dal sisma del 2016, in particolare Arquata, Montemonaco, Venarotta, Palmiano, Montedinove, Rotella, Cupramarittima, Unione montana del Tronto  in provincia di Ascoli Piceno, Treia, Unione dei Monti Azzurri, Sefro, Serravalle di Chienti, Bolognola, Fiastra , Valfornace, Visso e Montecavallo in provincia di Macerata; Servigliano e Falerone in provincia di Fermo.  

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