Tu sei infinito, ecco lo spettacolo con cui La Casa di Asterione di Ascoli parteciperà al Festival Nazionale Teatro e Disabilità Lì sei vero, organizzato dall’associazione Il Veliero Onlus, e in programma a Monza dal 10 al 13 maggio 2018 al Teatro Binario 7. La kermesse si pone l’obiettivo di favorire l’inclusione e la partecipazione dei soggetti allo sviluppo culturale per sensibilizzare i cittadini al tema della disabilità, quindi rendere visibili i benefici del rapporto teatro e disabilità.
Tu sei Infinito, parlano i protagonisti
“Per noi essere stati scelti per questo Festival rappresenta il coronamento di un sogno – spiega il fondatore de La Casa di Asterione Roberto Paoletti -. Ciò significa anche la validità di un progetto portato avanti in compartecipazione con la PaGeFHa, La Compagnia dei Folli e il Comune di Ascoli. Un’idea nata cinque anni fa e che oggi trova il risalto della ribalta nazionale”.
“Da Teatrando a MeTe Ascoli ha messo in campo tante iniziative – afferma il sindaco Guido Castelli -. Ed il fatto che siano riconosciute a livello nazionale testimonia che in tali ambiti si può sempre migliorare per creare un beneficio ala nostra città”. Fa eco al sindaco l’assessore Donatella Ferretti: “Siamo molto felici e orgogliosi che ad Ascoli si sia sviluppato un tessuto sociale sensibile e produttivo sotto questo punto di vista. L’occasione di oggi mette in evidenza tutto ciò. Dobbiamo continuare su questa strada”.
Un’opera ispirata a Novecento di Baricco
Saranno queste le 7 compagnie teatrale presenti al Festival Nazionale Teatro e Disabilità Lì sei vero: La vecchia quercia di Calziocorte (LC), L’impronta di Milano, il Magnifico Teatro Errante di Bologna, Mayor Von Frinzius di Livorno, la Piccola Accademia di Milano, Vite Vere / Down Dadi di Padova e appunto Me Te Teatro di Ascoli. La compagnia ascolana porterà in scena sabato domenica 13 maggio alle ore 10.00 Tu sei infinito di Elisa Maestri. Una rappresentazione ispirata a Novecento di Alessandro Baricco. “Il tutto è ambientato su una nave – afferma la regista Elisa Maestri -, dove i protagonisti si sentono al sicuro perchè l’imbarcazione in questione è uno spazio a loro conosciuto e ben definito, a differenza della realtà che li circonda”.