Le aziende italiane hanno sempre visto l’economia internazionale come un importante canale di vendita, e le pmi del Piceno non fanno eccezione. Tra i vari bandi a cui le imprese del Marchigiano hanno accesso, spiccano per questo motivo le iniziative specificamente indirizzate per favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende.
La recente iniziativa dei voucher del Ministero dello Sviluppo Economico è un esempio lampante della volontà della politica nazionale di scommettere sulla vendita all’estero di prodotti locali per superare finalmente la crisi. Una politica commerciale che, secondo aziende del settore come EGO International Group, potrebbe dare nuovo ossigeno alle PMI del territorio.
L’ottimismo di EGOInternational Group è supportato dai report che la Camera di Commercio di Ascoli Piceno ha recentemente presentato alle aziende agroalimentari locali. I mercati stranieri non sarebbero più dei semplici territori in cui delocalizzare la produzione, alla ricerca dei salari più bassi.
In poco tempo, queste realtà si sono trasformate in vivaci mercati di importazione, contesti in cui le aziende marchigiane possono sfondare puntando su tecnologia e prodotti di qualità.
Se da una parte la vendita all’estero come strategia può rivelarsi senza dubbio una strada percorribile per le grandi attività produttive, il piccolo imprenditore ha necessità di diversificare l’offerta e affrontare la sfida con flessibilità, per poter competere con successo e conquistare il consumatore con le eccellenze che il made in Marche può proporre al mondo.
Per questo motivo il programma dei voucher MISE prevede una collaborazione a 360° con un TEM (Manager temporaneo per l’esportazione), in modo da indirizzare al meglio la strategia dell’imprenditore.
I tecnici di EGO International Group sottolineano come la scelta del mercato maturo su cui puntare sia cruciale per affrontare la vendita all’estero con il piede giusto. Gli imprenditori impegnati all’interno di settori all’avanguardia, come per esempio quello delle calzature e dell’abbigliamento, spesso non sono ancora pronti per affrontare le sfide dell’internazionalizzazione e per questo potrebbero necessitare di consulenza specializzata per risolvere le problematiche che ultimamente stanno sorgendo anche verso paesi storicamente importatori.
Ci si riferisce per esempio alle restrizioni commerciali degli USA o alle specifiche criticità che devono essere affrontate nel caso in cui i mercati target siano quelli orientali o del sud-est asiatico.
Dall’est Europa, al nord America, passando per l’Estremo Oriente, le possibilità su cui puntare secondo gli esperti di EGOInternational Group sono diverse, e anche i settori che potrebbero beneficiarne sono molti. Secondario e terziario, naturalmente, con un occhio ai prodotti di lusso della moda, ma non solo.
Recenti dati hanno infatti segnalato come anche l’agricoltura, al cui interno spicca la rinomata viticoltura del territorio, possa contribuire positivamente all’esportazione di merci delle Marche e del Piceno. Segnali che indicano come i mercati globali credano ancora nella qualità dei prodotti del tessuto imprenditoriale del centro Italia.
Un trend che secondo EGOInternationalGroup le PMI locali non dovrebbero lasciarsi sfuggire e che potrebbe incentivare un volano di crescita anche per altre realtà della regione.
Gli incentivi e gli aiuti alle PMI, se ben indirizzati per permettere alla realtà produttiva del Piceno di trovare un canale di vendita alternativo e redditizio verso l’Asia, l’America e l’Europa, possono fare molto.
Con l’accesso ai voucher MISE è possibile partecipare a un percorso – che può durare, a seconda delle esigenze, dai 6 ai 12 mesi – finalizzato a chiarificare tutte le criticità in materia di esportazione, per stilare un piano d’azione a misura d’azienda.
Una sfida certamente impegnativa che però nasconde la chiave per superare definitivamente i postumi della crisi economica, per assicurare agli imprenditori dei risultati di esercizio sicuramente migliori.
Una strategia che può rivelarsi essenziale per le singole attività, ma anche per il territorio regionale nel suo complesso, con una rinascita economica capace di sostenersi verso un futuro di crescita all’altezza delle capacità delle imprese locali e che può contribuire ad un generale rilancio della regione e non solo.