dall’Unione europea e dallo Stato per favorire la rinascita delle zone terremotate marchigiane.
Gli stanziamenti
Complessivamente 100,5 milioni verranno dirottati sulle imprese e 142,5 milioni sulle opere pubbliche. Sei i filoni di finanziamento: 20 milioni di euro vanno alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all’innovazione; 80,5 milioni sono destinati al rafforzamento della competitività delle piccole e medie imprese; 61,2 milioni sono orientati a favorire la transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio; 58 milioni sono per l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi; 23,3 milioni serviranno a tutelare l’ambiente attraverso l’uso efficiente delle risorse; 5 milioni verranno destinati all’assistenza tecnica ovvero a tutte quelle attività di supporto, necessarie a garantire il raggiungimento dei risultati, qualitativi e quantitativi, prefissati dal Fesr.
“Abbiamo definito un pacchetto organico di interventi e di strategie per accompagnare la rinascita dei territori terremotati, valorizzando le opportunità offerte dai fondi aggiuntivi – commenta il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – Vogliamo innescare un processo di ripresa economica e sociale partendo dal superamento delle fragilità già esistenti prima del sisma”. In breve tempo, come afferma l’assessora alle Attività produttive Manuela Bora, “abbiamo rese spendibili le risorse giunte dopo il terremoto, perché la rinascita non può attendere e necessità di disponibilità certe e facilmente utilizzabili. Per questo abbiamo ritenuto opportuno impostare un nuovo e separato Mapo, il terzo, con schede dedicate ai territori colpiti dal sisma, allo scopo di rendere più leggibile il documento e maggiormente fruibili le opportunità previste”.
Patto per lo sviluppo e la ricostruzione
La definizione delle schede (interventi) “Mapo” tiene conto del processo di ascolto del territorio e delle proposte pervenute nell’ambito del “Patto per lo Sviluppo e la Ricostruzione” – stabilito dalla Regione e coordinato da Istao – per definire una strategia di rilancio e sviluppo del territorio marchigiano. Nell’ambito del Patto sono stati presentati complessivamente 135 progetti, dei quali 63 proposti dal settore pubblico (Enti locali, Anci, Altre Istituzioni e Università/Centri di Ricerca) e 72 da proponenti privati (Associazioni di categoria, altre associazioni e privati) che hanno come destinatari finali le imprese. Delle 28 schede (interventi) “Mapo”, 12 sono rivolte al sistema delle imprese, 14 ai beneficiari pubblici, 1 al recupero di un edificio con valore simbolico (la Collegiata di San Giovanni di Macerata), 1 per il marketing turistico. A queste vanno aggiunte altre 4 schede di supporto, necessarie per completare il finanziamento degli Investimenti territoriali integrati (Iti) urbani collocati nelle aree del cratere sismico.