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Ci sono dei periodi nella vita di un lettore in cui si procede random.

Amici e colleghi ti danno consigli di lettura interessanti e tu, preso dalla voglia compulsiva di leggere tutto fai incetta di libri e la sera ti trovi di fronte al tuo comodino che, oltre a cedere sotto il peso dei volumi, ti è testimone della grande eterogeneità di argomenti, temi e stili che possono creare interesse e sorpresa.

Questo bel mucchio di libri in libertà è ciò da cui oggi voglio partire per un percorso di lettura che non segua una logica tematica ma che sia, per così dire, frutto del caos. La lista, che salta davvero da argomenti leggeri a tomi intensi e complessi, è anche un omaggio ai tanti amici che frequentano la libreria Rinascita e che non mancano mai di segnalarmi letture che li hanno colpiti e affascinati.

Questo bellissimo disordine è la prova che la lettura è una passione davvero aperta a tutte le sensibilità e a tutte le indoli. Basta trovare infatti il libro giusto per innamorarsi e cadere nel vortice delle pagine. Ecco dunque il percorso più disordinato che ci sia, libero da ogni schema e che è la fedele riproduzione del mio oberato comodino.

Spero che in questo gruppo di libri raccolti in maniera così particolare e non strutturato anche voi lettori possiate trovare la lettura adatta a voi.

Consigli di lettura, libri in libertà

Inizio con un libro che mi è stato consigliato stamattina e che già dalle prime righe mi ha totalmente catturato: il romanzo è un giallo ma è anche un trattato di filosofia (se così vogliamo chiamarlo): La settima funzione del linguaggio di Laurent Binet.

Immaginate un giallo che abbia per protagonisti i grandi filosofi contemporanei. Dalla intrigante quarta di copertina vi riporto solo qualche accenno: “Il grande studioso Roland Barthes giace riverso per la strada, investito da un furgone della lavanderia, il 25 febbraio 1980, appena dopo un pranzo con François Mitterrand.

L’ipotesi è che si tratti di un omicidio: negli ambienti intellettuali e politici, nessuno è al di sopra di ogni sospetto. È così che ha inizio la spericolata e avvincente ricerca della verità da parte del commissario Bayard, incaricato del caso, e di Simon, un giovane studente “reclutato” da Bayard per sfruttare le sue conoscenze nel mondo universitario.

Insieme, incontreranno il presidente Giscard all’Eliseo, Foucault tra lezioni in aula e saune per omosessuali, Bernard-Henri Lévy alle prese con donne da sedurre e anziani colleghi da onorare, e si imbatteranno nei nuovi membri di una società segreta in cui, alla fine di ogni sfida, al perdente viene tagliato un dito.

Seguendo la pista di un intrigo internazionale che vede affrontarsi spie bulgare, russe e giapponesi, Bayard e Simon arriveranno a Bologna, dove incroceranno Umberto Eco, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti.

Sfioreranno persino la bomba alla stazione, prima di partire di nuovo e attraversare l’Atlantico alla ricerca di un documento misterioso che potrebbe risolvere il caso. In pochi mesi, Simon viene trascinato in più avventure di quelle che avrebbe mai immaginato di affrontare in tutta la vita: come in un romanzo, più che in un romanzo.”

Se questo è primo titolo della mia lista di libri random frutto di consigli ricevuti da amici e conoscenti potete immaginare i prossimi.

Sarà un po’ come andare sulle montagne russe. Il secondo libro che vi segnalo che per adesso sta sul mio comodino e mi intriga molto è un testo molto curioso. Parla di qualcosa che purtroppo ci riguarda tutti e da vicino. Anche la persona più liberale e corretta del mondo è spesso portata ad avere, anche se lo nega pure a se stessa, dei pregiudizi.

Il pregiudizio universale. Catalogo d’autore di pregiudizi e luoghi comuni è un bel modo per mettersi alla prova e cercare di uscire da certe, negative forme di pensiero, per approdare a una visione più consapevole e aperta della realtà.

Dopo questi due libri molto recenti e un po’ sui generis voglio invece segnalare un testo più tradizionale. Un romanzo nel vero senso della parola, ricco di pathos e che sono certa sarà apprezzato da molti.

Il volume in questione che spicca nella piletta che come vi dicevo troneggia sul mio comodino è una storia toccante che parla di un tema difficile come quello della maternità e dell’aborto. Orologi rossi: Leni Zumas, autrice raffinata,  sceglie la via del romanzo per parlare di un tema scottante dando voce a quattro donne di Newville, villaggio di pescatori dell’Oregon.

In un futuro vicino in cui negli Stati Uniti l’aborto è proibito, l’inseminazione in vitro è vietata, la legge garantisce pieni diritti all’embrione e un Muro Rosa blocca l’accesso al Canada, dove invece abortire si può, e dove ragazze e donne fuggono di nascosto in cerca di soluzione per le gravidanze non volute.

Ro, insegnante di scuola superiore, è single e sta cercando di avere un figlio affidandosi a una clinica della fertilità mentre compila la biografia di Eivor Mínervudottír, esploratrice polare del diciannovesimo secolo, sola e determinata a essere sé stessa in un mondo ostile.

Susan è madre frustrata di due figli perfetti, intrappolata in un matrimonio perfetto che sta cadendo a pezzi. Mattie è una delle allieve più brillanti di Ro: quando scopre di essere incinta non sa a chi chiedere aiuto. Infine c’è Gin, spirito della foresta, erborista e guaritrice, che in qualche modo riunisce i destini di tutte quando viene arrestata e processata per le sue pratiche, vittima dell’ennesima caccia alle streghe.

Alla pila di libri nata in modalità random aggiungo un ultimo testo, simbolo in fondo della nostra condizione bellissima di persone che vivono di libri e che ogni giorno consigliano e ricevono proposte di lettura: Una vita da libraio.

Dal cliente che entra per complimentarsi dell’esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d’acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli più assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita.

The Book Shop, la libreria che Shaun Bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di Wigtown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro Amazon.

La sua è l’esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare.

Leggere è perdersi e ritrovarsi e nel caos a volte si trovano strade e percorsi di conoscenza e scoperta inaspettati.

Buona lettura! Scrivetemi a info@bibliodiversita.it

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