Quando sentiamo parlare di sisma bonus 2018 si tratta della nuova detrazione fiscale prevista dal Governo che permette ai contribuenti di poter ottenere una detrazione fiscale Irpef rispetto a una percentuale di spese sostenute per i lavori edilizi antisismici.
Rientrano nel sisma bonus gli interventi antisismici sulla prima e la seconda casa, sugli immobili adibiti ad attività produttiva e sulle parti comuni dei condomini che rientrano nelle zone 1, 2 e 3 quindi sia ad alto che a media rischio sismico. Il bonus sarà in vigore fino al 2021.
Con la nuova Legge di Bilancio introdotta, il sisma bonus 2018 prevede inoltre la detrazione del 100% delle spese di diagnosi sismica degli edifici, la possibilità per i condomini di aprire un unico cantiere per sisma bonus ed ecobonus, la detrazione per le spese di certificazione su incarico di professionisti.
Cosa prevede il bonus e come funziona
Andiamo adesso a vedere nel dettaglio quali sono tutti i punti del sisma bonus 2018:
- detrazione pari al 50% per le spese sostenute per l’adeguamento antisismico negli edifici ricadenti nelle zone 1 e 2
- detrazione del 70% (se c’è il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto) e dell’80% (nel caso di 2 classi) per gli interventi di riduzione di rischio sismico di immobili ricadenti nelle zone 1, 2 e 3
- detrazione del 75% (se c’è il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto) e dell’85% (nel caso di 2 classi) per gli interventi di riduzione del rischio sismico effettuati nelle parti comuni dei condomini o per l’intero edificio.
Per beneficiare di tali bonus i lavori di adeguamento devono essere effettuati tra il primo gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021, portando ad una effettiva diminuzione del rischio sismico di una o due classi. La spesa minima di intervento è di 96mila euro e il bonus viene recuperato in 5 anni.
Per chi ha effettuato interventi di adeguamento sismico precedentemente a tale data potrà accedere ad altre forme di bonus esistenti come quello per la prima casa e per le ristrutturazioni edili.