Da assessore alla Cultura al Comune di Ascoli Piceno a neo deputata in Parlamento, Giorgia Latini è uno dei nuovi punti di riferimento a Roma per il territorio. Candidata della Lega al collegio plurinominale per la coalizione di centrodestra, l’onorevole Latini si appresta alla sua prima seduta parlamentare con un occhio – e il cuore – sempre rivolto alla sua città di adozione, Ascoli Piceno.
Onorevole, i risultati del 4 marzo hanno premiato la Lega in modo netto, sia a livello nazionale che locale. Si aspettava questo risultato e che lettura ne dà?
“Si, onestamente me lo aspettavo. Durante la campagna elettorale i segnali in questa direzione erano molti. La lettura che ne do è piuttosto elementare: la Lega pone questioni attuali e mette in evidenza le contraddizioni del nostro Paese, proponendo al contempo soluzioni concrete ed efficaci. E lo fa con un linguaggio semplice, diretto e comprensibile da tutti: insomma, fa quello che ci si aspetta dalla Politica£.
Nel suo collegio i risultati migliori sono stati di M5S e Lega, cosa pensa di questo accostamento politico?
“Penso che le Marche del Sud hanno dato un segnale politico molto forte a quei partiti che, avendo vissuto di rendita, hanno ricoperto ruoli a Roma o in Regione dimenticandosi delle esigenze del territorio che dovevano rappresentare.
C’è anche da dire che la Lega e il M5S sono stati i movimenti più votati dalla fascia che va dai 18 ai 24 anni: ciò ha prodotto la rottura con il vecchio sistema di clientele dandoci una grande responsabilità che, noi della Lega, siamo pronti ad assumerci in prima persona”.
Quali esigenze e motivazioni siete stati capaci di intercettare nel nostro territorio che gli altri non hanno compreso?
“Sicuramente quelle legate alla sicurezza, al senso di comunità e alla lotta alle ingiustizie. Come Lega non ci siamo attivati solo in vista della campagna elettorale: che fossero incontri per scongiurare l’applicazione della direttiva Bolkestein, banchetti per raccogliere firme contro lo “ius soli” o convegni per spiegare i benefici della Flat Tax, la Lega è stata sempre in piazza, fra la gente, tutto l’anno. E questo ci ha premiato”.
Lei è assessore alla cultura al Comune di Ascoli, quali istanze del territorio porterà in Parlamento, cosa il nostro territorio e questa comunità possono aspettarsi da lei e dal suo incarico?
“Ridare dignità e vita ai luoghi e alle attività commerciali colpite dal terremoto; sbloccare i fondi per l’ammodernamento della Salaria; rendere gratuito l’accesso agli asili nido”.
Ha più volte fatto intendere che lascerà l’assessorato, come mai questa scelta?
“Sono a disposizione, ma bisogna individuare la persona giusta che rappresenti il partito”.
Il Piceno come, concretamente, potrà dialogare con lei in futuro?
“Il mio legame con il Piceno sarà ancora più forte e importante: il mio impegno è quella di essere la portavoce di questo territorio. Gli ascolani mi hanno sempre vista presente in tantissimi incontri politici e istituzionali: sanno che non li lascerò soli. Andare in Parlamento significa moltiplicare l’ascolto, non il contrario”!
Anche ad Ascoli la Lega è risultata essere il primo partito della coalizione: questo potrebbe cambiare i rapporti di forza nel Centrodestra in vista delle comunali 2019? Che voce avrete nella scelta del candidato sindaco?
“La Lega sarà uno degli interlocutori principali del tavolo di decisione e quest’ultima sarà comunque concordata con le altre forze della coalizione”.
Infine, una domanda su di lei: come giudica questa sua esperienza della campagna elettorale per le Politiche?
“Assolutamente positiva! Ma non tanto per il risultato personale, quanto per le tante persone e i tanti militanti che ho conosciuto e che hanno reso possibile il successo della Lega. A loro va un immenso grazie e la promessa che questo è solo l’inizio”!