Ascoli, tocca a Gaetano Monachello, match winner della sfida contro la Ternana, analizzare il momento in casa Picchio, a pochi giorni dalla trasferta di La Spezia.
Ascoli, la carica di Monachello
“Contro la Ternana era una partita determinante e quel pallone dal dischetto pesava come un macigno – spiega Monachello -. Durante il rigore c’era un silenzio assordante al Del Duca per tanti motivi: i tifosi volevano la vittoria e avevano accumulato tanta rabbia anche per come si era messa la gara. Conoscevo il portiere ospite dai tempi dell’Inter, aveva quasi intuito ma poi alla fine è andata bene. La mia esultanza? Voleva significare che noi come squadra siamo ancora vivi per conquistare la salvezza. Poi a Terni non ho vissuto una bella stagione, quindi c’erano anche altre motivazioni personali”.
Monachello puntualizza alcuni aspetti ancora della sfida contro gli umbri. “Forse l’espulsione di Mignanelli ci ha dato quella scossa necessaria per centrare i 3 punti. Varela? Ma ha delle doti tecniche straordinarie. Dopo essersi procurato il rigore, mi ha sussurrato di segnare anche per lui”.
Il centravanti n°45 poi passa alla gara di sabato prossimo contro lo Spezia. “I liguri sono forti, ma noi vogliamo provare a vincere. La serie B è talmente imprevedibile che puoi fare il colpaccio ovunque. Se giochiamo con la stessa cattiveria di qualche giorno fa possiamo riuscirci. Mi arrivano poche palle giocabili? Per il momento è così, infatti negli ultimi match ho cercato di giocare di sponda, favorendo gli inserimenti degli esterni”.
“Quanti gol voglio fare? Non ho un obiettivo, la mia priorità è ottenere la salvezza con l’Ascoli. Qui sto trovando la giusta continuità. Magari faccio tanti gol, che alla fine potrebbero rivelarsi inutili. Cosa penso dei difensori ‘vecchietti’? Ho giocato a Bergamo con Cherubin ed ha una grande esperienza, così come Mengoni e Padella. Quando hai un reparto arretrato con questi elementi ti senti molto più sicuro Ganz? I suoi gol li ha sempre fatti, si allena a mille, ha solo bisogno di fiducia”.