In arrivo una serie di pubblicazioni di carattere storico–agiografico grazie alla Collana Bibliotecha Capitularis, nate proprio ad Ascoli Piceno, che si pongono come obiettivo quello di restituire dei momenti fondamentali della storia di questa città, per poi diventare un vero e proprio punto di riferimento per la tradizione religiosa.
Presentate stamane nell’Epioscopio da Mons. D’Ercole, Don Angelo Ciancotti parroco della Cattedrale di S. Emidio, il Prof. Andrea Anselmi che ha curato la collana e coordinato il gruppo di studiosi e Marco Corradi del Gruppo FAS, editore di Bibliotecha Capitularis.
Si parte con la storia di Sant’Emidio.
L’appuntamento per la presentazione del I volume è per Sabato 24 Marzo, ore 17.00 al Cinema Piceno, dove l’autore Valter Laudadio, assieme a Sofia Bescegaliano parleranno di Sant’Emidio, patrono della città di Ascoli, al quale è intitolata la cattedrale della città, la cui storia inaugura la collana Bibliotecha Capitularis.
Come spiegato da Laudadio, il volume Sanctii Migdii Legenda, nasce proprio dall’esigenza di studiare la figura del Santo Patrono, sul quale non si hanno molte testimonianze scritte. Difatti, soltanto attorno al 1055 d.c. la Cattedrale della città viene intitolata al Santo, del quale, comunque non se ne conosceva ancora bene la storia.
Soltanto in epoca più recente verrà scoperto un “antifonario” interamente dedicato a Sant’Emidio che è stato la base di studio per il volume che verrà presentato Sabato. Sanctii Migdii Legenda contiene quindi un’indagine storica e un’analisi testuale, estesa fino alla retorica, della figura del Santo Patrono. Vi saranno, inoltre, note ed un testo tradotto a fronte, per garantire l’immediata consultazione a tutti gli interessati.
La collana Bibliotecha Capitularis
“Questa collana è stata per noi una sfida interessante – ha spiegato l’editore Marco Corradi – costituisce di fatto la ripresa delle pubblicazioni storiche sul nostro territorio e ha riunito molti studiosi dei testi agiografici”.
Del resto le pubblicazioni attraversano un epoca importantissima per la storia Ascolana, ovvero il sec. XI e lo studio attorno al quale si sono sviluppate ne ha messo in luce tutta la modernità.
“Il risultato – afferma il Professor Anselmi, coordinatore degli studiosi – è aver restituito un qualcosa di importante dal punto di vista culturale, in grado di arricchire la storia della stessa Cattedrale della città”.
Infine, è lo stesso Mons. D’Ercole a sottolineare come queste pubblicazioni diventino un prezioso tassello per ricostruire e riscoprire la città di Ascoli Piceno: “compito di un Vescovo non è solo quello di accarezzare il presente – ha spiegato – ma anche quello di costruire il futuro. Restituire alla città una storia così importante, quale quella del suo Santo Patrono, si inserisce nel progetto di valorizzazione la Cattedrale, elevandola a centro di spiritualità e di cultura”.