La Fondazione Carisap e la Diocesi di Ascoli assieme per il progetto Restauro e salvaguardia degli impianti pittorici della cattedrale, realizzato nell’ambito del Masterplan sul Terremoto. Un intervento di 400 mila euro complessivi per il recupero dei dipinti del Duomo, a cominciare dalla Cripta di Sant’Emidio, luogo escluso dalle sovvenzioni statali previste a seguito del sisma.
Fondazione Carisap, il Masterplan sul Terremoto
Nell’ambito del Piano pluriennale 2017 – 2019 l’Organo di indirizzo della Fondazione Carisap ha deciso di intervenire, attraverso il Masterplan sul Terremoto, per provare a investire sul territorio colpito dal sisma, mettendo a disposizione 6 milioni di euro.
La Fondazione ha cercato prima di identificare gli interventi più appropriati e urgenti, così da stanziare le risorse nel miglior modo. Tra le priorità individuate, l’esigenza di intervenire per la ricostruzione del patrimonio architettonico e artistico, anche al fine di incrementare il turismo e limitare l’abbandono delle aree colpite dal sisma.
Nell’ambito del Masterplan, uno degli obiettivi individuati è stato proprio il sostegno del patrimonio architettonico e artistico attraverso il recupero degli edifici storici fortemente legati all’identità e alla storia della comunità anche quale veicolo di promozione turistica.
Per raggiungere tale obiettivo la Fondazione ha deciso di: Individuare beni culturali ed architettonici particolarmente significativi per il loro valore e per la riconoscibilità in termini di importanza e legame con la storia e le tradizioni del nostro territorio al fine di procedere direttamente al loro recupero ed alla loro valorizzazione.
Il progetto per il recupero delle opere pittoriche nel Duomo
La Fondazione Carisap ha così deciso di stanziare delle risorse ad hoc per il Duomo di Ascoli, per intervenire sul problema di deterioramento degli affreschi. Da qui il progetto Restauro e salvaguardia degli impianti pittorici della cattedrale, presentato questa mattina dal Presidente della Fondazione, Angelo Davide Galeati, insieme al Vescovo della Diocesi di Ascoli Giovanni D’Ercole e al parroco della Cattedrale, don Angelo Ciancotti.
“Un gesto molto importante per la Fondazione – ha detto Galeati – e per l’intera comunità ascolana sia da un punto di vista simbolico, trattandosi della Cattedrale e di Sant’Emidio, protettore dai terremoti, che pragmatico, visto che si tratta di un intervento che difficilmente un altro ente sarebbe stato disposto a fare”.
“Un intervento essenziale perché dobbiamo rimettere il Duomo nella completa disponibilità della comunità – ha aggiunto il vescovo Giovanni D’Ercole -. L’intervento comincerà dalla Cripta di Sant’Emidio, dove recupereremo gli affreschi, ma anche le catacombe che per la prima volta saranno aperte a tutto il mondo e inserite nel catalogo mondiale del Vaticano. Questo progetto risponde a una logica simbolica, ma anche economica e turistica e per questo lo considero un gesto di grande attenzione e intelligenza politica”.
“La Fondazione ha sempre avuto un’attenzione particolare nei confronti del Duomo – ha detto don Angelo – e questa somma ci consente di fare degli interventi che altrimenti non sarebbero stati coperti dagli stanziamenti statali per i danni del sisma, che invece interesseranno la Cattedrale – a esclusione, appunto, della Cripta”.
Per l’intervento si stimano dei tempi tecnici di almeno 12 mesi, dovuti alla necessità di intervenire sia strutturalmente che a livello di restauro artistico sotto e nel Duomo.