Continua la polemica sulla sanità picena dopo la diffida al sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. Pomo della discordia la Conferenza dei sindaci Area Vasta 5convocata per venerdì 9 marzo e il mancato ordine del giorno per la nomina del nuovo presidente.
Alla Conferenza dei sindaci
Se molti sindaci, quelli del centrosinistra, avevano già annunciato la non partecipazione a tale appuntamento, presente era il consigliere regionale Piero Celani (Forza Italia). “Pensavo si parlasse di ospedale unico, di potenziamento dei servizi sanitari, dell’implementazione del personale medico e paramedico ecc, insomma dei problemi che da tempo assillano i nostri cittadini. – ha confessato in un post su Facebook – Sbagliavo. Sono sempre stato convinto che la sanità non debba avere colore politico. Il mal di pancia è lo stesso se visto da destra o da sinistra e la cura, credo, sia sempre la stessa. Oggi, invece, all’incontro per la Conferenza dei sindaci, c’era solo la sanità di destra: sette sindaci su trentatre. Poco più di quattro amici al bar”.
Una partecipazione vista dal presidente del Consiglio comunale di Ascoli Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia) come “un’apparizione fugace, una sorta di blitz” tanto da ritenere che “alla Conferenza dei sindaci di ieri non c’erano i sindaci del centrosinistra ma c’era un loro ambasciatore prestato: il vice presidente del Consiglio regionale Piero Celani che ha probabilmente dimenticato il partito che rappresenta, Forza Italia”.
La supposizione di Celani
“L’argomento (la nomina del nuovo presidente, ndr), – ha aggiunto in consigliere regionale Celani – evidentemente, non interessava l’avv. Castelli forse perché, ma è una semplice supposizione, consapevole di non avere i numeri per eleggere un presidente di centrodestra.
Ma sicuramente sbaglio e le motivazioni saranno ben altre e di più alta politica. Non so.
E così oggi, nonostante la diffida, si è tenuta la Conferenza senza mettere all’ordine del giorno la nomina del presidente e i sindaci di sinistra hanno disertato l’incontro. Eppure – ha concluso – la sanità picena attende risposte e anche urgenti, molto urgenti, e non ha bisogno certo di tatticismi improduttivi oltre che carenti sul piano della partecipazione democratica. E la sanità non è di questo o quel colore: è di tutti”.
La strigliata di Fioravanti
“Ieri c’erano i sindaci del terremoto con i loro problemi anche in sanità, come se non bastasse. Ieri nella Sala della Ragione, alla Conferenza dei Sindaci si stava mettendo all’ordine del giorno un punto cruciale: un regolamento della stessa Conferenza che in realtà non c’è mai stato. – ha spiegato Fioravanti – E mi chiedo perché, da esponente del centrodestra approvato dal giudizio positivo di 47472 elettori, allora Celani non l’abbia evidenziato questo problema di trasparenza e rappresentanza democratica quando per il comune capoluogo sedeva tra gli altri sindaci in Conferenza? Oggi invece è molto interessato alla nomina di un presidente della Conferenza che se si votasse allo stato dei fatti sarebbe di certo di centrosinistra. A che gioco sta giocando il consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani?”.
Insomma la questione adesso non sarebbe la nomina del presidente della Conferenza dei sindacai, ma l’approvazione di un regolamento per la Conferenza stessa. E Fioravanti spiega il perché: “Quello che intendo porre al centro dell’attenzione, forse non di quella di Celani, è che mentre per l’Ato delle acque e per l’Ata dei rifiuti c’è un regolamento che permette di votare per quote di popolazione rappresentata, (e per analogia in Ciip Spa questa quota è convertita in azioni con la stessa capacità e importanza di voto) per la Conferenza dei Sindaci della Sanità questo non accade. Se s’intende giocare sulla testa dei cittadini di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, di quelli di Arquata etc, perché governati ora dal centrodestra, si dica chiaramente. Lo dica lo stesso Piero Celani, vice presidente del Consiglio regionale per il centrodestra che oggi nel suo intervento pare l’ologramma del presidente della Regione Luca Ceriscioli (Pd)”.
Un’occasione questa colta da Fioravanti per convocare gli stati generali del centrodestra sulla sanità con tutte le componenti politiche regionali della coalizione.
Ma Celani non ci sta
Non è tardata ad arrivare la replica di Piero Celani ritenendo del tutto “fuori luogo, inopportuno, scomposto ed arrogante” l’intervento di Marco Fioravanti, difendendo piuttosto la sua trasparenza.
“Immagino che sei un po’ nervoso, – ha esordito Celani – però caro presidente, devi capire che le sconfitte aiutano a crescere, ma se si reagisce così, e questa è solo la prima, la tua decrescita sta dietro l’angolo. Azzeccacarbugli avrebbe fatto molto meglio. Nel merito: – ha aggiunto – quando sarai più sereno, vieni in regione, così ti spiego nel dettaglio il piano sanitario regionale, e come funziona e i compiti della conferenza dei sindaci; è probabile che non ti hanno detto tutto. Sappi che non sono affatto l’ologramma di Ceriscioli, anzi, ti ricordo che essendo anche insegnante, sono stato sempre io a dettare le regole ed esprimere concetti: di contro ho spesso incontrato ventriloqui, alcuni simpatici, altri meno. La mia unica preoccupazione è lo stato di salute della Sanità Picena, ed il tatticismo di alcuni amministratori locali, volto solo a conservare la propria poltrona , né accelererà il suo decadimento”.