Sabato 3 marzo dalle 17.30, si terrà nella nostra libreria un bell’incontro organizzato dal laboratorio di Psicanalisi dedicato al tema del femminile e del rapporto di coppia nella psicologia, quindi via libera ai libri sulle donne.
L’argomento, complesso e sicuramente molto legato anche al senso che vogliamo dare alla nostra società contemporanea, verrà affrontato a partire dal libro del dott. Stoppa “La costola perduta”.
Per darvi una idea di massima di quanto questo testo sia profondo e interessante vi riporto un breve passo sul libro dalla quarta di copertina: “Parlare della donna significa spesso, oggi, soffermarsi sulle discriminazioni cui va incontro, sulla necessità di fare altri passi importanti nel campo dell’uguaglianza con l’uomo, sulla preoccupazione per l’escalation della violenza di genere.
Molto cammino ci aspetta ancora, ma un aiuto prezioso può arrivarci da una strada finora poco percorsa, che supera gli stereotipi dei luoghi comuni e rovescia i termini della questione: non si tratta di promuovere la rincorsa della donna a essere ‘come l’uomo’, ma di evocare l’identità femminile come risorsa anche per l’uomo e per la società.
Partendo dalla teoria psicoanalitica della donna come portatrice di un’apertura che crea varchi nella realtà ordinata e regolata dallo sguardo maschile, Francesco Stoppa costruisce un’originale riflessione su come l’anomalia femminile, con la sua capacità di accogliere l’inatteso, di tracciare solchi e aprire spazi di incontro, possa rappresentare un modello diverso di approccio alla vita e di costruzione dei legami.
Questa diversità della donna oppone infatti all’autoreferenzialità e alla semplificazione maschile l’esercizio di civiltà che consiste nel dare ospitalità a tutto ciò che non entra mai a regime, ma in cui riposano i tratti più autentici dell’umano. È come il comune ‘gioco del quindici’, ci suggerisce sorridendo Stoppa, dove è la casella assente a far funzionare tutto, a permettere, per il fatto di essere vuota, il movimento delle altre. Ed è come la costola perduta di Adamo: una ‘rottura’, una perdita di equilibrio, capace di riportare all’uomo un surplus di vita.
I miei consigli, i libri sulle donne
Un altro testo che trovo molto interessante anche se impegnativo riflette sempre sul tema del rapporto tra i sessi e sul desiderio nel suo legame con la procreazione. Un testo che tocca temi anche di etica e bioetica. Di Paola Marion: Disagio del desiderio. Questo libro affronta, dall’angolatura della riflessione e della pratica psicoanalitica, un nodo di problemi che ci riguarda tutti e coinvolge le nostre dimensioni più intime.
La sessualità, a cui sono strettamente legati piacere e dispiacere, è un elemento sempre presente nello sviluppo dell’individuo, cuore della sua identità. Non riflette solo la storia intima di ciascuno di noi ma risente anche di un tempo che ci precede, dal momento che l’origine di ciascuno affonda in un atto sessuale alle nostre spalle. Le nuove biotecnologie «espellono» il sesso dalla procreazione e rendono così possibile la generazione attraverso modalità che prescindono dall’atto sessuale.
La disgiunzione tra sessualità e procreazione rappresenta una frattura che mette in discussione i due termini nell’ambito dell’individuo e della coppia. Si aprono così diversi problemi, sia per quanto riguarda la vicenda biografica e la molteplicità di luoghi e figure che possono abitare lo spazio fisico e temporale del concepimento, sia per quanto riguarda i termini del rapporto piacere-dispiacere e il modo in cui ne può venire influenzata la relazione inconscia con il bambino.
Sebbene la psicanalisi abbia molto parlato di donne e femminilità, tuttavia non sempre queste riflessioni sono state del tutto oneste, anche perché buona parte degli studiosi, soprattutto agli inizi della disciplina sono stati uomini. Per scoprire un capitolo affasciante della storia della psicologia vi consiglio il bel libro: Le donne dell’anima.
La psicoanalisi come dicevamo è stata spesso percepita come qualcosa che riguarda solo gli uomini, anche se, fin dall’inizio, le donne hanno occupato ruoli di primissimo piano nella sua storia. Discepole e/o pazienti, si sono trasformate in professioniste e hanno contribuito, talvolta rischiando la reputazione se non addirittura la vita, a gettare un nuovo sguardo sulle teorie elaborate da Freud a Vienna, da Jung a Zurigo e poi da Lacan a Parigi. In perenne esilio, furono le staffette di una scienza ancora controversa.
L’alba del XX secolo vede queste pioniere aprire la strada a una riflessione sull’anima, e ben presto gli psicoanalisti dovranno fare i conti, al di là dell’iniziale scetticismo, con il loro pensiero. Alla fine della grande guerra le troviamo quasi tutte lì, al Congresso dell’Aia, fianco a fianco degli uomini. Mentre in tutta Europa le donne si stanno mobilitando per la causa femminile, queste pioniere gettano nuova luce sull’inconscio, la donna, la sessualità e l’infanzia.
I 14 ritratti qui tratteggiati vogliono rendere omaggio a queste personalità uniche, senza le quali le donne di oggi non avrebbero guadagnato il diritto di pensare altrimenti.
Concludo con un libro che è un indizio… a marzo avremo un super ospite per una serata dedicata alla psiche… indovinate chi è! Vi dico solo che ha scritto il bellissimo Le cose dell’amore… Quando dico “ti amo” che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla?
Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c’è parola più equivoca di “amore” e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Avete indovinato? Sì proprio il prof. Galimberti.
Scrivetemi a info@bibliodiversita.it e buona lettura