Il 13 gennaio si è concluso il complesso iter legislativo – durato ben due anni – che ha permesso all’Unione Europea di divulgare la nuova direttiva sui servizi di pagamento elettronici, chiamata PSD2, acronimo di Payment Services Directive 2. Le novità legate a tale recepimento sono tante e ovviamente vanno tutte a favore dei consumatori.
Gli obiettivi del PSD2
Il politico lettone Valdis Dombrovskis che nel luglio del 2016 è stato nominato Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, sulla direttiva PSD2 ha affermato: “Questa legislazione è un altro passo verso un mercato unico digitale nell’UE. Incrementerà i pagamenti online e mobili, a vantaggio dell’economia e della crescita. Con l’entrata in vigore della PSD2, stiamo bandendo il sovrapprezzo per pagamenti con carte di debito e di credito. Questo comporterebbe un risparmio di oltre 550 milioni l’anno per i consumatori della Ue. Gli utenti saranno inoltre più protetti quando effettueranno i pagamenti online”.
Pertanto gli obiettivi sostanziali del provvedimento PSD2, sono i seguenti:
- standardizzare le procedure di esecuzione dei pagamenti digitali effettuati dalle aziende così come dai singoli cittadini;
- tutelare le transazioni effettuate da device mobili con bancomat e carte di credito;
- salvaguardare i consumatori;
- sollecitare le banche a concedere ai TPP – Third Party Providers – un accesso sicuro ai conti dei clienti.
Davanti a una regolamentazione di questo tipo, il Movimento Difesa del Cittadino – l’associazione di cittadini e consumatori istituita nel 1987 per rendere sempre più trasparenti i rapporti fra il singolo cittadino e la Pubblica Amministrazione – ha dichiarato: “Accogliendo una norma che introduce nuove tutele e garanzie per i consumatori, finalmente il nostro Paese si mette al passo con l’Europa sui pagamenti elettronici, riducendo al minimo il rischio di frode per chi acquista online e diminuendo le commissioni sulle transazioni con carta”.
Le novità legate al recepimento del decreto
- Viene incoraggiato il pagamento digitale – anche attraverso credito telefonico – con il divieto di applicare dei sovrapprezzi. Difatti per le corresponsioni fatte mediante carta di debito e/o prepagata la commissione interbancaria per ciascuna operazione non può essere superiore allo 0,2% del valore dell’operazione stessa; per i pagamenti effettuati mediante carta di credito la commissione interbancaria non deve superare lo 0,3% del valore dell’operazione. Ciò implica per il consumatore un risparmio non indifferente.
- In caso di furto o di frode con carte o bancomat, il cliente fino a pochi giorni fa era tenuto a pagare € 150 per tutte le operazioni non riconosciute e compiute prima della sua denuncia alle autorità. La franchigia, grazie al provvedimento PSD2, verrà dimezzata calando a € 50.
- In caso di acquisto di un bene in una valuta europea diversa dall’Euro (sterlina, franco svizzero o corona svedese) i costi di commissione saranno più chiari e comprensibili.
- Coloro che si servono della tecnofinanza e adoperano il Fintech, grazie a norme più rigide sulla protezione dei dati finanziari, sono maggiormente tutelati.