Il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli torna a mettere l’accento sull’ospedale unico Piceno e ha inviato una lettera ai sindaci dell’Area Vasta 5 per l’istituzione dell’Azienda Ospedaliera Marche Sud. Coinvolti nell’integrazione dei servizi e delle funzioni gli ospedali Mazzoni di Ascoli e Madonna del Soccordo di San Benedetto del Tronto.
“Il riconoscimento dell’autonomia aziendale in capo alla nuova realtà ospedaliera unificata – ha spiegato Castelli nella lettera – non rappresenta un dettaglio o un corollario secondario ma ne costituisce un presupposto imprescindibile, sia sotto il profilo politico/amministrativo che organizzativo; presupposto mancando il quale verrebbe meno la ragione stessa dell’unificazione dei due ospedali”.
Verso la conferenza dei sindaci
Ad oggi, come si legge nella lettera, il presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli non si è mai espresso sull’istituzione dell’Azienda Ospedaliera Marche Sud. Piuttosto ha chiesto al sindaco Castelli di convocare una conferenza dei sindaci dell’Area Vasta 5 finalizzata a raccogliere l’opinione dei rappresentanti dei comuni circa la più adeguata ubicazione del nuovo ospedale. In assenza di tale indicazione la Regione valuterà l’ubicazione in base al suo algoritmo.
La convocazione della conferenza dei sindaci? Castelli la convocherà solo dopo che il presidente Ceriscioli risponderà formalmente su: l’istituzione dell’Azienda Ospedaliera Marche Sud e quali risorse saranno utilizzate per la realizzazione del nuovo ospedale unico Piceno.
Castelli tallona Ceriscioli
“Ove la Regione Marche non ritenesse di confermare la decisione di istituite l’Azienda Ospedaliera Marche Sud, esprimerò in ogni sede la mia contrarietà ad una iniziativa di unificazione dei plessi che, a quel punto, dovrebbe essere considerata alla stregue di una mera operazione immobiliare e non certo come l’esito di un’efficace programma di riordino della rete ospedaliera del Piceno”, ha concluso Castelli.
Stessi toni e contenuti anche nella lettera inviata al presidente Luca Ceriscioli che ora è chiamato a rispondere.
