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Ad Ascoli Piceno presso il Battistero di San Giovanni è stata da poco inaugurata la mostra Lavori in Corso: opere d’arte dai luoghi del sisma, curata dall’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi.

L’esposizione, fortemente sostenuta dall’associazione culturale Asculum 2000, dall’Università di Camerino e dagli operatori del progetto Chiese Aperte, gode di un prestigioso comitato scientifico costituito da: Michele Picciolo, Simona Massari, don Elio Nevigari, Gigi Morganti, Adriana Cipollini e Tiziana Mazzocchi. 

Subito dopo il Vescovo Giovanni D’Ercole che ha rivolto un breve saluto ai presenti, ha preso la parola il prof. Picciolo che in primis ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno gestito il difficoltoso recupero delle opere d’arte ad Arquata del Tronto e frazioni e la conseguente messa in sicurezza in depositi offerti dalla Restart e da don Angelo Ciancotti per i pezzi più delicati e maggiormente soggetti a degrado: i tecnici delle Soprintendenze, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali e gli operatori della Protezione Civile.

Michele Picciolo ha poi illustrato le nobili motivazioni dalle quali è germinata l’iniziativa, gli obiettivi che s’intendono raggiungere fra gennaio ed agosto 2018 e ovviamente il percorso espositivo con le ventiquattro opere della mostra Lavori in Corso.

L’origine della mostra Lavori in Corso

Picciolo che nel 2005 è stato nominato dal Vescovo membro dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Ascoli Piceno e delegato dei Rapporti con le Soprintendenze, ha spiegato che il progetto è nato subito dopo la fase di recupero delle opere d’arte provenienti dalle chiese danneggiate o distrutte dal terremoto che ha colpito il Centro Italia fra il 2016 e il 2017.

Trovare un modo coinvolgente per accendere un faro su pezzi che per la collettività non sono solo opere d’arte, ma una parte ragguardevole della memoria comunitaria e familiare, un tassello fondamentale nel variegato mosaico etnoantropologico, è stato di sicuro il primo pensiero che ha mosso l’intero team della Diocesi.

Salvare, custodire, restaurare e riposizionare nel luogo d’origine il patrimonio artistico e culturale di un territorio non significa portare avanti un progetto strategico per il rilancio del turismo, ma ricostruire il tessuto sociale con le sue tradizioni religiose e popolari. Conservare il capitale antropologico di un luogo con tutti i suoi beni materiali ed immateriali, vuol dire proteggere la coscienza identitaria di un popolo che si è stratificata nel corso dei secoli. La memoria comune ha bisogno di unità ed è per questo che teme la dispersione e l’alienazione del proprio patrimonio socio-culturale. Sulla base di questa esigenza i beni ecclesiastici di Arquata, Pescara del Tronto e Ascoli Piceno non sono stati volutamente trasferiti in altre località per i lavori di risanamento.

A tal proposito Picciolo ha puntualizzato: “Le opere d’arte legate a luoghi e monumenti simbolo come gli edifici di culto non sono riconducibili alla sola sfera dei Beni Culturali ma sono legati alla pietas, all’uso liturgico e culturale, alla devozione popolare e alle tradizioni. Un dipinto o una scultura non è opera d’arte a sé, ma un’opera d’arte può essere oggetto di culto e di fede e acquistare significato dall’essere riconosciuta come tale“.

Gli obiettivi

Il desiderio di tutto lo staff organizzativo della mostra Lavori in corso: opere d’arte dei luoghi del sisma è quello di puntare l’attenzione di enti, associazioni, operatori culturali, realtà imprenditoriali, singoli cittadini e visitatori verso opere che hanno bisogno di essere adottate economicamente per sottoporsi al restauro e al conseguente riposizionamento così da contribuire alla “rinascita di un pezzo vivo del tessuto culturale e sociale del nostro territorio“.

Il primo passo, in tal senso, è stato compiuto da diversi insegnanti e studenti del Corso di Laurea in Tecnologie e Diagnostica per la Conservazione e il Restauro dell’Università di Camerino che non solo hanno adottato e restaurato alcune opere (Ritratti per monumenti funerari dell’Arcidiacono Luigi Lenti, arcidiacono Bernardo lenti e Canonico Luigi Lenti, attribuiti da Picciolo a Nicola Monti, olio su tavola, sec. XVIII, cm. 57.5×41,5), ma si sono anche preoccupati di collaborare all’allestimento della mostra Lavori in Corso.

Il secondo passo verso la rinascita, invece, è stato fatto dalla Fondazione Simona Orlini Onlus che ha scelto di prendersi cura della Croce astile di Arte sulmonese di fine XIII secolo originariamente conservata presso la chiesa di Santa Croce a Pescara del Tronto.

Il Battistero e San Gregorio Magno

Da gennaio ad agosto 2018 presso il Battistero di Ascoli Piceno potrà essere ammirata una sezione della mostra Lavori in corso: opere d’arte dei luoghi del sisma, intitolata Lo scrigno dei tesori. Il comitato scientifico ha deciso di denominarla così poiché per i prossimi otto mesi ventiquattro opere del prezioso patrimonio del Museo Diocesano di Ascoli, chiuso per inagibilità dopo la scossa del 30 ottobre 2016, verranno ivi conservate ed esposte al pubblico. 

Con un contributo minimo i visitatori potranno ammirare dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e poi dalle 16 alle 18 opere come Madonna in trono con Bambino di Carlo Crivelli, Madonna delle Grazie di Pietro Alemanno, Adorazione dei Pastori di Ludovico Trasi o Madonna col Bambino tra i SS. Caterina d’Alessandria e Leonardo di Cola dell’Amatrice e bottega.

Fra un paio di mesi circa, invece, verrà inaugurata la seconda sezione intitolata Una mostra per ricominciare con pezzi provenienti da Arquata e frazioni presso la chiesa di San Gregorio Magno ad Ascoli Piceno.

Si ricorda, inoltre, che visitando la Cappella del SS. Sacramento in Cattedrale si possono ammirare anche la Sindone e il Crocifisso di Arquata del Tronto, mentre lungo uno dei viali del giardino del Palazzo Vescovile è possibile osservare diverse campane di chiese crollate o danneggiate in seguito alla crisi sismica dell’anno scorso.

Per sabato 6 e domenica 7 gennaio, infine, sarà attivo dalle ore 10.30 con partenza dal Battistero il Tour del Romanico, curato dagli operatori dei Beni Culturali Ecclesiastici. Grazie al progetto Chiese aperte sarà possibile visitare il Battistero, le chiese di San Gregorio Magno, SS. Vincenzo e Anastasio, Santa Maria Intervineas, Sant’Agostino e le cripte di San Vittore e della Cattedrale.

Novità dal Vescovo

Ha chiuso la conferenza stampa di presentazione il Vescovo Giovanni D’Ercole con due splendide novità. Presso la Casa del Clero inizieranno lunedì 8 gennaio le operazioni di restauro, mentre in tempi piuttosto brevi prenderanno il via anche i lavori presso parte dell’Episcopio e lungo la stupefacente Sala del Fogolino per accogliere il tesoro del Museo Diocesano di Ascoli.  

 

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