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Bioshopper: dal 1 gennaio i sacchetti per la frutta e la verdura nei supermercati saranno a pagamento. Scopriamo perchè.

Bioshopper: tutto quello che c’è da sapere

“Le borse di plastica in materiale ultraleggero non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti imballati per il loro tramite”, ecco cosa dice l’articolo 9-bis della legge 123/2017 che, non riguarda solo la grande distribuzione, ma anche i piccoli negozi.

I prezzi dei nuovi shopper biodegradabili oscilleranno tra 1 e 5 centesimi. Si vocifera che nei piccoli esercizio si possano sfiorare anche i 10 centesimi a busta. Sarà severamente vietato portare con sè sacchetti da casa. Le multe previste sono salatissime:  si va da una sanzione amministrativa pecuniaria di 2.500 fino a 25mila euro. Sanzione che è aumentata a 100mila euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica o un valore di queste ultime superiore al 10 per cento del fatturato del trasgressore.

La posizione di Legambiente e Codacons

Le associazioni di consumatori guardano con diffidenza la novità e sono pronte a denunciare l’ennesimo balzello. La novità è stata infatti annunciata come l’ennesima stangata per i consumatori, una teoria che Legambiente non condivide: «non è corretto parlare di caro-spesa. L’innovazione ha un prezzo ed è giusto che si paghi purché il costo sia equo. È fondamentale continuare la strada iniziata nel 2011 dall’Italia nella lotta all’inquinamento da plastica e per contrastare il marine litter». 

«Questo significa che ogni volta che si va a fare la spesa al supermercato occorrerà pagare dai 2 ai 10 centesimi di euro per ogni sacchetto, e sarà obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi – Tutto ciò comporterà un evidente aggravio di spesa a carico dei consumatori, con una stangata su base annua che varia dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell’anno. Una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini italiani che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell’ambiente. Siamo pronti a dare battaglia impugnando nelle sedi competenti un provvedimento ingiusto”.

Cosa ne pensa la gente

Secondo un sondaggio realizzato da Ipsos Public Affairs, infatti, quasi 6 italiani su 10 (il 58%) si dichiarano favorevoli all’introduzione dei sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile. Per quanto riguarda il pagamento, solo un intervistato su tre (29%) si dichiara assolutamente contrario. In ogni caso, il 59 per cento valuta il costo di 2 centesimi per sacchetto accettabile; mentre una minoranza (13%) si dichiara in disaccordo.

 

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