Articolo
Testo articolo principale

Una data, quella del 15 dicembre 2017, che verrà ricordata nel sistema degli industriali perché dopo l’assemblea di luglio è tornata a riunirsi Confindustria Centro Adriatico. 

“Una nuova realtà associativa che oggi, dopo il concepimento, con coerenza, eleganza, unendo le rispettive eccellenze – dichiara commosso il vicepresidente Giampietro Melchiorri – finalmente arriva alla luce; un giorno che non rappresenta un passo indietro rispetto al percorso aggregativo regionale, anzi al contrario, è uno scatto in avanti rispetto ad un’idea condivisa, purtroppo partita con il piede sbagliato. Noi abbiamo deciso di guardare alle nostre eccellenze, di partire dal basso, dalle esigenze delle imprese e dalle loro priorità e di lasciare da parte tutto ciò che non rispondesse a questo”. Un invito, quello di Melchiorri a tutti gli imprenditori affinché colgano “questa grande opportunità e stimoli, laddove ce ne sia bisogno, anche un cambio di mentalità; occorre che tutti noi diamo valore a questo sforzo enorme che in pochi mesi si è concretizzato in un risultato operativo.” Un ringraziamento che infine Melchiorri, nell’introdurre il presidente, estende ai colleghi, a tutta la struttura, in particolare il direttore Giuseppe Tosi e il vicedirettore Corrado Alfonzi, ricordando che “non farò mancare il mio supporto ogni qualvolta ce ne sarà bisogno per i colleghi imprenditori e per l’amico Simone Mariani che saprà rendere questa nuova realtà autorevole, qualificata e principale interlocutore nel dibattito pubblico sullo sviluppo economico del territorio”.

Dall’assemblea 

Un invito, quello all’unità, che riprende subito il presidente Mariani dopo aver ringraziato per l’introduzione e soprattutto per aver costruito le premesse affinché tutto questo fosse possibile. “Uniti si vince! I campanilismi non ci interessano. Abbiamo creato un gemellaggio questa sera che nessuno potrà separare. Abbiamo creato un solco con il passato, un solco che dovranno oltrepassare tutti coloro che vorranno condividere i nostri progetti. Confindustria Centro Adriatico, nasce già grande; ha numeri importanti che potranno solo crescere. Circa 800 imprese con quasi 20.000 addetti e un fatturato che sfiora i 5 miliardi di euro. Un territorio, quello di Ascoli Piceno e Fermo, che esprime valori che ci inorgogliscono e accrescono in noi la responsabilità di supportare e rappresentare adeguatamente gli associati e più in generale tutto il sistema produttivo: siamo la seconda realtà territoriale delle Marche per numero di imprese attive – che ammontano a 39.925 unità – ma soprattutto leader indiscusso dell’export marchigiano con un valore superiore ai 4 miliardi di euro annui, più di un terzo delle esportazioni complessive delle imprese regionali. Un territorio, quello di Ascoli Piceno e Fermo, famoso nel mondo per le sue eccellenze imprenditoriali nel campo della moda, della chimica-farmaceutica, della gommaplastica, della meccanica e per i suoi distretti produttivi celebrati da sempre come modelli unici di sviluppo economico e sociale: mi riferisco ovviamente ai distretti della calzatura e del cappello nel Fermano e dell’agroalimentare nel Piceno. Un sistema imprenditoriale, dinamico e poliedrico, una delle aree più manifatturiere d’Italia e in alcuni casi d’Europa come nel caso comparto calzaturiero, che produce ricchezza e benessere per l’intera collettività”.

Un discorso di incoraggiamento, pieno e compiuto, quello del presidente Mariani, che spazia dalle attività condotte negli ultimi mesi agli importanti risultati già raggiunti, ma che riporta anche tutti con i piedi per terra ricordando che i temi quali l’innovazione e la crescita devono essere ancora assimilati da buona parte del nostro tessuto imprenditoriale e che chi non inserirà questi tra i propri obiettivi, stante il maggior livello di redditività delle imprese che innovano e che sviluppano economie di scala, rischierà di trovarsi al margine dell’economia con un ritardo poi difficilmente colmabile. 

“Proprio spinti da questa convinzione, che sentiamo forte, come Confindustria Centro Adriatico abbiamo intrapreso un percorso per la riscoperta di alcuni valori, oggi purtroppo trascurati o addirittura dimenticati: coraggio, creatività, crescita sono stati infatti i tre temi centrali del ciclo di incontri organizzati tra Ascoli Piceno e Fermo che hanno visto come protagonisti, imprenditori, professori universitari, uomini della società civile. Personaggi, eccellenze nei loro rispettivi campi, che raccontandosi hanno testimoniato come questi valori possano essere realmente determinanti per ogni tipo di progresso o abbrivio positivo, nella vita come in economia. Abbiamo bisogno quindi di un nuovo Rinascimento: culturale e sociale ancor prima che economico. Tutti devono fare la loro parte”.

Sul piano territoriale

Il riferimento va anche ai sistemi di governance, locali, nazionali e all’Europa, cui si chiedono “regole chiare e semplici che non complichino ma semplifichino la vita delle imprese e degli imprenditori. Chiediamo – prosegue Mariani – di recuperare da subito una maggiore attenzione alle imprese ed in particolare alla manifattura. Di fornirci strumenti per tutelare il nostro Made In Italy. Dalla calzatura, sino all’agroindustria, tutti oggi soffriamo per la concorrenza dei prodotti che non garantiscono il consumatore delle origini e della originalità. Ebbene tutti gli studi dimostrano che il cliente è disposto a spendere di più laddove abbia garanzia che il maggior costo è giustificato da una maggiore qualità. E trasmettere questa qualità significa evidenziare la filiera, darle la giusta retribuzione, unire al prodotto una emozione, un sentimento, un territorio. Tutte cose che noi non solo abbiamo dentro ma che sappiamo fare in maniera unica. Il mondo ce lo riconosce. Dobbiamo solo riuscire a mettere insieme le nostre esperienze, le nostre complementarità, aprendo anche al competitor locale che non è più il giocatore da marcare, ma anzi, è colui con il quale costruire un’azione per fare gol in questo mercato globale che ingigantisce il campo, rendendolo più vasto e complesso. Un campo dove vince solo chi fa squadra”.

Terminate le introduzioni e i saluti si è quindi passato alle votazioni per l’elezione, da parte dell’Assemblea, dei restanti 16 componenti del Consiglio Generale che si vanno ad aggiungere ai membri di diritto già individuati oltre a Presidente e Vice Presidente, ovvero il Presidente dell’ANCE (Edili) Massimo Ubaldi, il Presidente del Comitato Piccola Industria Fabrizio Luciani, il Presidente del Gruppo Giovani Massimiliano Bachetti e tutti i Presidenti dei Gruppi Merceologici.

Nomine ed elezioni

Sono risultati nominati gli otto imprenditori più votati della parte ascolana che sono Mario Caroselli, Massimo Andreani, Giuseppe Izzi, Gian Vincenzo Clerici, Marcello Ciotti, Mario Tassi e Gianni Travaglini e ugualmente per la parte fermana ovvero Lanfranco Beleggia, Rodolfo Zengarini Arturo Venanzi, Stefano Violoni, Giuseppe Ciarrocchi, Gianluca Tombolini, Alberto Fasciani e Angiolo Mannini, quest’ultimo assente per il grave lutto che ha colpito la famiglia e a cui tutti hanno espresso un sentimento di vicinanza e di cordoglio.

Sono quindi stati votati anche il Collegio dei sette Probiviri (Antonio Mistichelli, Antonio Fiorilli, Domenico Malavolta, Giuseppe Matricardi, Bruno Cardinali, Maurilio Vecchi e Gaetano Ascenzi) e il Collegio dei Revisori (Giuseppe Marini, Andrea Dell’Osso, Carlo Cantalamessa componenti effettivi, Giulia Liboni e Gaetano Concetti supplenti).

Per completare i lavori i soci dell’assemblea si sono espressi sui componenti scelti da Presidente e Vicepresidente per questo primo mandato nel Consiglio di Presidenza, che saranno Maurizio Vecchiola, Luca Antognozzi, Pierfrancesco Andolfi, Enrico Ciccola, Andrea Santori e Niccolò Steca.

Da ultimo si è riunito il primo Consiglio Generale per mettere l’ultimo tassello alla governance con l’elezione interna dei restanti componenti del Consiglio di Presidenza che saranno, Simone Ferraioli, Abramo Levato, Gianni Tardini, Carlo Forti, Graziella Ciriaci e David Beleggia.

TAG: , , ,