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Biotestamento è ufficialmente legge: oggi infatti il Senato ha dato il via libera. 180 Sì, 71 No e 6 astenuti. Scopriamo insieme di cosa si tratta

Biotestamento: ecco cosa prevede il provvedimento

Dunque il Biotestamento diventa a tutti gli effetti, una legge dello Stato, ecco i suoi punti cardine. Partiamo dalle scelte terapeutiche, le cure condivise e il rifiuto delle cure stesse: il paziente, fino a quando è cosciente ha il diritto di esprimere la propria volontà, e quindi, ogni cura è subordinata al suo consenso informato e scritto. Per cui, una volta informato sulle conseguenze delle proprie scelte, può rifiutare qualsiasi trattamento sanitario, anch’esso sia necessario per la sopravvivenza.

E il ruolo della famiglia? Il malato può rivolgersi al coniuge, convivente o un amico per le scelte mediche che lo riguardano. Se si tratta di minorenni? La decisione spetta ai genitori, anche se essi sono separati o divorziati. In ogni caso il minore va sempre ascoltato, in base alla sua età al grado di maturità. Se i genitori sono in conflitto, il verdetto viene emesso dal Tribunale che deve sempre sentire le ragioni del soggetto se esso ha più 12 anni.

Si è parlato del provvedimento in questione come un’induzione al suicidio o all’eutanasia, ma la legge non prevede niente di tutto ciò. Rifiutare le cure non autorizza il medico ad assumere comportamenti atti a procurare la morte del malato. Questo rimane un reato. Altra questione è l’incapacità di intendere e di volere. Per l’interdetto decide il tutore, l’inabilitato sceglie per sè. Se il tutore o gli amministratori si oppongono alle cure ma i medici le considerano necessarie, decide il giudice.

Che cos’è la DAT?

La nuova legge introduce il concetto di DAT (Dichiarazione Anticipate di Trattamento). Tale documento consente al malato maggiorenne di nominare un fiduciario, ossia una persona che lo possa rappresentare nelle scelte mediche e nelle relazioni con i dottori, nel periodo in cui sarà incapace di intendere, di volere e di esprimersi. La DAT, redatta in forma scritta e firmata davanti ad un notaio o consegnata a mano all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Residenza, è gratuita e non è soggetta a tassazione.

 

 

 

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