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Da quel terribile terremoto Arquata del Tronto ha pagato un prezzo altissimo per la sua posizione, privilegiata per i grandiosi valori paesaggistici, ma infelice per la presenza di faglie attive e pericolose. A mettere l’accento su questo aspetto è stata la sezione locale di Italia Nostra.

“Pressoché completa è stata la distruzione dei tanti borghi del Comune, degli edifici più rappresentativi, delle chiese più pregevoli , espressione di antica civiltà e di commovente pietà popolare, ora trasformati in un ammasso informe  e drammatico di macerie. – hanno riferito in una nota – Così sono scomparsi  i profili eleganti di antiche costruzioni, le piazze armoniose, il pregevole complesso di chiese ricche di altari sontuosi, di pareti affrescate, di volte a cassettoni di commovente eleganza. Bastino, ad evidenziare  la gravità di questa immane perdita, le immagini della Chiesa di San Francesco al Borgo, ancora in parte integra prima delle scosse del gennaio 2017 e della eccezionale caduta di neve e ora ridotta ad un informe cumolo di macerie. 

Non solo macerie

“Fortunatamente – hanno aggiunto – nella parte più alta dell’antico borgo di Arquata, dove probabilmente più solidi e compatti erano i terreni su cui furono costruiti gli edifici, questi sono rimasti miracolosamente in piedi. Così come appare ancora integro il profilo maestoso dell’antica e storica rocca. E’ augurabile che si tenti di salvare questa parte di Arquata  per cercare di conservare almeno il ricordo di quello che era un centro un tempo vitale della parte montana del Piceno. Dobbiamo sperare che si sia fatto tutto quanto richiesto per la messa in sicurezza di questo antico monumento per evitare che malaugurate altre scosse possano far scomparire dal panorama dei luoghi anche questo edificio fondamentale per conservare la memoria della città”.

Salvare il salvabile

Italia Nostra ha deciso di lanciare questa nuova segnalazione a seguito della preoccupazione del proprietario di un edificio di pregio ancora rimasto in piedi che teme una completa demolizione.

“Una simile eventualità sarebbe una vera e propria ulteriore iattura per un territorio così danneggiato dagli eventi calamitosi degli ultimi tempi e che quindi si debba fare tutto quanto possibile per metterlo in sicurezza , recuperandolo insieme alla prestigiosa chiesa della SS Annunziata che è ubicata proprio alle spalle di questo edificio e ai piedi della Rocca, che dall’alto  domina l’antico borgo e l’incantevole paesaggio. – e hanno concluso – L’impossibilità di accedere a queste zone del borgo, che non ha consentito di fare prima questa segnalazione, conferma l’opportunità di un maggior coinvolgimento, in occasione del verificarsi di questi eventi calamitosi, anche delle Associazioni Culturali e di Tutela, che a nostro parere possono contribuire con il loro particolare legame con la cultura e le tradizioni dei luoghi a sensibilizzare le comunità per sostenere in maniera concorde e positiva le attività imprescindibili di tutela, recupero, restauro e salvaguardia, permettendo, in questo modo, una gratuita collaborazione con gli organi preposti istituzionalmente agli interventi che le situazioni emergenziali richiedono”.

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