Cari Amici sabato 4 novembre tornerà a trovarci un caro amico, Francesco Carofiglio ad Ascoli Piceno. Raffinato narratore e cesellatore di personaggi profondi e suggestivi, sarà infatti dalle 17.30 alla Rinascita per presentare il suo più recente romanzo, Il Maestro.
L’evento è collegato alla consegna della Borsa Simona Orlini, riconoscimento dedicato al miglior diplomato dell’anno e offerto dal Lions Club Ascoli Piceno Urbs Turrita. La serata, già importante per questo connubio di letteratura e solidarietà avrà come chicca in più la partecipazione del Laboratorio Minimo Teatro che ci aprirà una porta attraverso letture e riflessioni sul tema centrale del libro.
“Il maestro” è infatti la storia di Corrado Lazzari, anziano malinconico e perso tra i ricordi che tuttavia è stato il più grande attore teatrale del 900. Nei suoi gesti, nelle sue espressioni anche più minute e private si sente tutta la forza prorompente dell’arte della recitazione che per tanti anni lo ha impegnato. Sarà proprio l’amore per il teatro che gli regalerà l’ultima emozione della sua vita grazie all’amicizia (e forse all’amore) per la giovane Alessandra, studentessa di materie teatrali all’università.
Questo l’antefatto. Come capirete bene non potevo non dedicare il presente post a libri che parlano del teatro e della sua magia.
Per iniziare voglio segnalarvi un libro che è il vero vademecum dell’attore. Si tratta del classicone di Stanislavskij “il lavoro dell’attore su se stesso” e ”il lavoro dell’attore sul personaggio”. Due volumi interessanti e ricchi di curiosità. Oltre ala valore dell’argomento sono letture scorrevoli e adattissime anche per i non addetti ai lavori.
L’attore, l’uomo che, senza perdere se stesso, deve creare il personaggio, è il protagonista di questo celebre diario. Le vie interiori di questa creazione, i modi della sua realizzazione psicologica, gestuale, sonora, scenica: queste le fasi del “metodo Stanislavskij”, la grammatica elementare di tutto il teatro del Novecento. Attore, regista e teorico dell’espressione scenica, Konstantin S. Stanislavskij (Mosca 1863-1938) è stato un’ icona dell’arte teatrale moderna.
Dopo di questi vi segnalo il bel libro che racconta le mille sfaccettature di un grande attore contemporaneo. “Oltre l’attore” di Toni Servillo, “Io credo che un grande testo drammatico sia organizzato come un congegno, una bomba. Bisogna trovare il modo per accendere la miccia e farlo esplodere”.
E questo modo, Toni Servillo pare averlo proprio trovato. Con il suo lavoro di attore cinematografico, Servillo – protagonista del film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino – ha segnato il tempo presente, e non solo in Italia. Basti pensare a “Il divo “o “Viva la libertà”, in cui attraverso il volto dell’attore ha restituito magistralmente la maschera del potere politico.
Come regista teatrale, Servillo ha riletto la tradizione della commedia e della maschera comica italiana ed europea (Molière, Marivaux, Goldoni e De Filippo), proiettando la tradizione di spettacolo napoletana in un contesto nazionale e internazionale. Il volume si apre con un intervento dello stesso Servillo, che si racconta e si interroga sul ruolo dell’attore: una riflessione in presa diretta sul rapporto col pubblico e col testo.
Un’altra grande intellettuale del nostro tempo che si è a lungo interrogata sul ruolo dle teatro è Dacia Maraini che nel suo “Sogno del teatro” ci parla della passione per l’arte scenica e del suo impegno come autrice.
Nel far emergere la costante tensione tra l’amore della donna di teatro per il lavoro collettivo e la spinta della scrittrice alla creazione solitaria, quest’opera ci restituisce tutto il fascino di un’autrice unica nel cogliere e mettere in scena le sfumature profonde dell’esistenza umana.
Concludo con l’omaggio a un grande maestro che ci ha lasciato da pochi anni. Paolo Poli, poliedrico genio che racconta la sua vita nel godibilissimo “Siamo tutti delle gran bugiarde”. La storia d’Italia vista dalle assi di un palcoscenico!
Una vita trascorsa a parodiare il potere, il cattivo gusto della piccola borghesia, i vizi e le virtù dell’Italietta provinciale e pavida. Il tutto senza moralismi, ma con lo sfarzo scintillante dell’ironia. Alla fine del libro si scoprirà che non c’è alcuna differenza fra l’attore e l’uomo
Vi aspetto sabato e scrivetemi a info@bibliodiversita.it