Lo IOM Ascoli Piceno Onlus, grazie al sostegno del CSV di Ascoli Piceno e della BCC Picena, ha organizzato la tavola rotonda Riabilitazione oncologica: la cura del prendersi cura dove si confrontano alcuni dei professionisti che intervengono pre e post terapia oncologica al fine di offrire ai malati e a tutti coloro che in qualche modo sono a contatto con il tumore, informazioni ed opportunità per affrontare al meglio e in modo consapevole la patologia.
La tavola rotonda vede coinvolti non solo operatori sanitari (oncologo, psico-oncologa, fisiatra, nutrizionista, odontoiatra), ma anche professionisti esperti in cure estetiche, insegnanti di yoga e teatro- terapia.
La cura di prendersi cura
“Non basta aggiungere anni alla vita; guarire oggi non può voler dire solo aver vinto la personale battaglia contro la malattia. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento culturale importante. Si è guariti quando è ristabilita la piena interazione della persona nel contesto sociale, quando vengono ripristinate le condizioni di vita presenti prima dell’insorgenza della malattia e se vi è il recupero della condizione di benessere fisico, psichico e sociale. Fin dalla prima fase delle scelte terapeutiche è importante considerare la qualità di vita dei pazienti”, così Elisabetta Iannelli, segretaria Generale della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato ha commentato l’iniziativa. “Fin dalla nascita dello IOM, oltre 20 anni fa, l’Associazione ha sempre posto al centro del suo lavoro la qualità e dignità di vita del paziente, sia nell’assistenza domiciliare, sia nelle numerose iniziative rivolte alla riabilitazione oncologica. – ha aggiunto Ludovica Teodori Presidente dello IOM Ascoli Piceno Onlus e continua – Sin dal 1997 il progetto Pentesilea si rivolge alle donne operate di tumore al seno ed è finalizzato ad elaborare e superare la solitudine che spesso colpisce le donne che hanno vissuto l’esperienza traumatica della malattia e che, alla conclusione degli interventi sanitari, spesso si ritrovano da sole a fronteggiare le ferite che l’hanno segnate nel corpo e nell’anima. Ho quindi fortemente voluto, tra le presenze della tavola rotonda, la testimonianza di Antonella che ha partecipato all’ultima edizione di Pentesilea, proprio per far capire l’importanza di lavorare sul corpo e sulla mente con il fine di riconquistare una normalità dell’esistenza, che sembra scontata ma non lo è”.