Ultras Ascoli, il gesto di ieri sera durante Ascoli Spezia non è passato inosservato purtroppo. La decisione degli Ultras 1898 di non entrare durante il minuto di riflessione imposto dalla Figc e dall’Ucei dopo i cori dei laziali contro Anna Frank è stata condannata da più parti. Sia dalla Lega di B che dalla politica, nella figura Luciano Agostini del partito Democratico. Pronta la risposta dell’Ascoli Picchio che ha diffuso un comunicato sul proprio sito.
Il dissenso e l’amarezza della Lega B
Ecco il comunicato diramato dalla Lega B oggi: “La Lega B esprime dissenso e amarezza in relazione al comportamento di una parte dei tifosi di Ascoli, piazza tradizionalmente attenta alle tematiche sociali ed etiche, che ha deciso di prendere le distanze, ieri sera prima della gara contro lo Spezia, dalle iniziative di solidarietà e riflessione sul dramma della Shoah, intraprese dalla Federazione, in tutti gli stadi.
La Lega B conferma la necessità di ribadire senza esitazioni, con fermezza assoluta e in ogni occasione, la condanna verso tutte le forme di odio e violenza, senza che tale biasimo venga condizionato o subordinato da altri drammi, quali quello del terremoto, per cui il sistema calcio insieme a tutte le altre istituzioni ha già dimostrato, e continuerà a dimostrare, grande sensibilità.
Il Commissario straordinario Mauro Balata, insieme al direttore generale Paolo Bedin, a nome della Lega B ringrazia contestualmente club e tifosi della Serie B ConTe.it per la grande partecipazione dimostrata su tutti i campi dell’undicesima giornata in occasione del minuto di riflessione”.
La condanna di Luciano Agostini
“Quanto accaduto ieri, martedì 24 ottobre, allo stadio Del Duca di Ascoli Piceno prima della partita Ascoli – Spezia è un fatto inverosimile che desta profonda vergogna e rammarico, offende le tradizioni democratiche antifasciste della città di Ascoli e del suo territorio – esordisce Luciano Agostini del Partito Democratico – Non aver voluto partecipare alla giusta iniziativa indetta dalla Lega Calcio dopo i fatti dell’Olimpico di Roma, dove sono comparse immagini di Anna Frank in maglia giallorossa con insulti antisemiti al termine della partita Lazio-Cagliari, non è giustificabile in alcun modo.
Non è la prima volta che in alcuni ambienti della tifoseria ascolana si hanno dimostrazioni così becere e di basso profilo. Ricordare che la Città e la Provincia di Ascoli Piceno sono state insignite della Medaglia d’Oro al Valor Militare per attività partigiana, grazie alle importanti vicende di cui è stata protagonista la resistenza ascolana nel settembre del 1943, testimonia quanto sia profondo il legame della comunità di Ascoli ai valori della democrazia e della libertà ottenuta anche con il sangue versato da tanti giovani ascolani sul Colle San Marco.
Dal mio punto di vista non è sufficiente prendere le distanze da tale gesto dicendo che si è fatto solo un danno d’immagine alla Città. C’è di più. C’è l’offesa alla coscienza civile e democratica di tutta la comunità della Città di Ascoli e del territorio Piceno.
Mi aspetto e faccio appello alle Istituzioni e alle forze democratiche e alla società Ascoli Picchio F.C. 1898 affinché si assumano tutte le iniziative per isolare chi si è reso protagonista di tale gesto e si riaffermi ancora una volta che il mondo dello sport, per valori e convinzioni, è distante da simili azioni.
Una mobilitazione sarebbe la risposta più corretta a dimostrare quanto la nostra comunità sia attaccata ai valori democratici e repubblicani della lotta partigiana”.
La risposta dell’Ascoli Picchio
Non si è fatta attendere la risposta dell’Ascoli Piccho, che nel primo pomeriggio di oggi ha diramato il seguente comunicato: “La Società Ascoli Picchio FC 1898, con fermezza e convizione, prende le distanze, dissociandosi, dal comportamento di quella sparuta minoranza di persone, che ieri, in occasione della gara Ascoli-Spezia, non ha condiviso le iniziative messe in atto in memoria del dramma della Shoah, restando all’esterno dello stadio per la durata del minuto di riflessione. Il Club bianconero esprime ferma convinzione che il gesto di una esigua minoranza di persone non possa e non debba intaccare l’onorabilità di una tifoseria nota per gesti di solidarietà e impegno civile”.