Venerdì 20 ottobre alle ore 17, 30 presso la Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno si terrà l’incontro culturale per la presentazione della ristampa del cantico “La vittoria di Lepanto”, scritto dal sacerdote Tommaso Mattei. L’opera consiste nella ristampa anastatica con l’inserto di alcune note biografiche sull’autore ed è stata curata da Matteo Mattei, pronipote di Tommaso, ed edita dal Gruppo Fas.
Alla biblioteca comunale
L’incontro dedicato alla “Battaglia di Lepanto”, ai fatti e alle gesta dei protagonisti partiti anche dalle terre picene, è stato organizzato dall’autore e dal Gruppo Fas, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, assessorato alla Cultura. All’evento parteciperanno l’assessore alla Cultura Giorgia Latini, l’autore Matteo Mattei, Dario Nanni con un intervento su “La partecipazione spelongana alla Battaglia di Lepanto”, accompagnato dalla proiezione di una video intervista al professor Alessandro Barbero, docente di storia medievale, Luigi Girolami sui “Retroscena dei contributi ascolani alla vittoria di Lepanto” e Gianni Brandozzi che curerà l’esposizione finale dell’antica cartografia originale di Lepanto (esposizione mappa Francesco Valegio 1572). Modererà l’editore Marco Corradi.
Dal passato per aiutare il presente
“Dopo i tragici fatti dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 – spiega l’autore Matteo Mattei – ho scoperto per caso una pubblicazione di un mio antenato. Questo libretto, unico esemplare noto, è custodito nella biblioteca comunale di Ascoli Piceno, e si tratta di un canto sulla battaglia di Lepanto. L’autore è un mio avo, Tommaso Mattei, Rettore del Ritiro Ecclesiastico e canonico della cattedrale di Ascoli Piceno, nonché Maestro di Rettorica, che, scrisse questo poemetto probabilmente in occasione dei 300 anni da Lepanto. Questa opera mira a mantenere viva la memoria storica legata all’alta valle del Tronto e alla frazione di Favalanciata e a raccogliere fondi a favore di questo paese, luogo di origine della mia famiglia”.
Il ricavato della vendita del volume sarà poi devoluto in beneficenza, a favore della ricostruzione della chiesa di Favalanciata, distrutta dal sisma.