“Non può passare inosservato la questione riguardante l’eventuale soppressione della sezione fallimentare del Tribunale di Ascoli Piceno”, lo hanno ribadito in una nota congiunta Alessandro Bono, capogruppo Forza Italia, e Marco Cardinelli, capogruppo Fratelli d’Italia.
Il rischio
“La sezione fallimentare rappresenta non solo un punto di riferimento per le aziende in crisi del territorio che vi colgono un’opportunità anche di rilancio, ma è punto di riferimento anche per tutti gli operatori economici e singoli, che necessitano di vedersi riconosciuti diritti. – hanno detto – In particolare, la soppressione della sezione fallimentare, istituzione che da sempre lavora bene, è un danno socio economico grave e rilevante per il territorio e per il suo tessuto industriale, culturale, professionale e sociale. Un impoverimento per tutta la provincia già così fortemente colpita dalla crisi economica ed occupazionale oltre che dai terribili eventi sismici dell’ultimo anno.
Il controsenso
“Peraltro, – hanno sottolineato i due esponenti politici – il provvedimento sotto quest’ultimo aspetto appare in forte contraddizione rispetto allo sforzo profuso dallo Stato in termini di assegnazione di risorse finanziarie per evitare lo spopolamento di detti territori, in quanto sottraendo servizi ed istituzioni a tali aree in difficoltà si vanificano le azioni poste in essere a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Dette aree necessitano, invece di provvedimenti, ad hoc anche in deroga a provvedimenti di portata nazionale, quale quello in parola”.
La mozione in consiglio
“Ritengo ed auspichiamo – continuano Bono e Cardinelli – che tutte le forze economiche, sindacali, politiche del territorio si uniscano per poter scongiurare il taglio di una risorsa così importante per il territorio, per i professionisti, per gli operatori economici, per i cittadini tutti, agendo sulle norme riguardanti i territori colpiti dal sisma che saranno inserite nella prossima legge di stabilità. È intenzione presentare una mozione in consiglio comunale per stimolare l’amministrazione comunale ad avviare un dialogo tra i vari livelli istituzionali-sociali-economici, gli ordini professionali della provincia, le associazioni di categoria e sindacali col fine di salvaguardare la sezione fallimentare del Tribunale di Ascoli Piceno a tutela del territorio e della comunità”.